All' Avanguardia tra innovazione e tradizione

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L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, programma d'azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai Governi di 193 Paesi membri dell'ONU

ingloba 17 obiettivi.L'obiettivo 16: "Pace, giustizia e istituzioni forti", assicura la garanzia di un pubblico accesso all'informazione e la protezione delle libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e gli accordi internazionali così come l'obiettivo 4: "Fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti" garantisce risultati di apprendimento adeguati e concreti. E, ancora, l'obiettivo 3: "Assicurare la salute e il benessere per tutti, anche affrontando numerose e diverse questioni relative alla salute"... La riflessione è d'obbligo: oggi più che mai viviamo una fase di transizione in cui l'innovazione e la tradizione devono concorrere, sincronicamente, all'istruzione e alla formazione della Persona. I nostri discenti, nativi digitali, sono naturalmente propensi alla fruizione delle TIC quali strumenti di ampliamento dello spazio d'azione in cui, però, purtroppo, l'agire è finalizzato, quasi esclusivamente, ad operare attraverso un fare 'unilaterale' che mortifica l'essenza sociale, insita nell'individuo umano, relegandolo in una posizione di passività rispetto al mondo virtuale con cui si illude di interagire. In concreto, si 'eseguono ordini' dettati sia dalla sequenzialità degli algoritmi che governano il virtuale che dalle 'sfide' più disparate in cui ci si imbatte sin dal primo momento in cui si decide di 'avere a che fare' con il virtuale.                                                                                       

E' indispensabile, allora, muovere processi di apprendimento propedeutici allo sviluppo dello spirito critico per discernere il giusto e il vero, attraverso un approccio metodologico innovativo, consono alle capacità dei discenti e congruente alle competenze informali e non formali, costituenti il loro bagaglio culturale, tale che si riveli speculativo rispetto alle competenze formali garantite dalla Scuola e tutelate dal diritto nazionale, comunitario e internazionale. Il PNSD, progetto pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione previsto dalla L.107/2015 e adottato dal MIUR in sinergia con la programmazione europea, concretizza una cultura, condivisa e partecipata da discenti e docenti, ben radicata nelle certezze del passato e, al contempo, attualizzata perchè rimodulata in modo tale da essere adattata alle esigenze della 'nuova' utenza che la fruisce in maniera ottimale. Le risorse, allora, tangibili e intagibili, risultano ancorate alla tradizione che rappresenta un punto di forza a livello glocale e l'innovazione si manifesta come processo di rimodulazione di conoscenze e competenze e di valori culturali tradizionali. In questa prospettiva di interazione tra cultura e innovazione, la tecnologia è strumento trasversale, interdisciplinare e transdisciplinare attraverso cui creare nuove architetture atte a 'contenere', supportare e rendere funzionale il sapere quale volano di una società inclusiva e competitiva, in grado di promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale per un futuro migliore ed inclusivo attraverso un'azione congiunta capace di proteggere, ristabilire e promuovere l'impiego sostenibile dell'ecosistema terrestre!                                                  

Rosaria Frandina, Abilitazione alla Vigilanza nelle Scuole Elementari, Laurea in Lettere (tesi: Fragilità maschile e femminile in Capuana), Master II livello "La dirigenza scolastica nella società contemporanea". Ha ricoperto incarichi di Fiduciaria di Plesso, Referente Continuità, Funzione Obiettivo e Strumentale extrascuola, Tutor Neoimmessi (3), Referente "Legalità, Ambiente, Bullismo", Esperto Progetto Pon ( competenze di base italiano) "Libertà di pensiero e parola...rispettando le regole", Membro CdC (tutt'ora), Referente "Curriculo Locale" per l'attuazione della L. R. n. 9/2011 (quest'anno).Insegno dall'anno scolastico 1982/83 con spirito di servizio, consapevole che ogni emozione, parola o gesto possono arricchire o depauperare l'azione educativa

 

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