“Educazione ambientale: una disciplina indispensabile per un futuro migliore”

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Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato delle Linee Guida per favorire, all’interno della struttura scolastica, l’attenzione verso tematiche legate al rispetto dell’ambiente, sostenendo che “l’educazione ambientale è uno strumento fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità ad una maggiore responsabilità e attenzione alle questioni ambientali e al buon governo del territorio”. Ma perché la scuola si deve occupare della questione ambientale?

L’istituzione scolastica non ha il solo obiettivo di trasmettere il sapere ma, in primo luogo, ha l’oneroso compito di formare i cittadini di domani e, in un clima di globalizzazione, di formare i cittadini del mondo di domani. Ecco perché il rispetto per l’ambiente diventa il fulcro di una conoscenza che abbraccia tutti gli aspetti della vita quotidiana. Diventa indispensabile conoscere quali siano le energie rinnovabili e quali quelle non rinnovabili, per diventare cittadini consapevoli, volti ad operare per il bene dell’intera comunità.Non è, poi, da sottovalutare il fatto che attraverso l’educazione ambientale, si possano spiegare nozioni, di per sé articolate, con una terminologia alla portata di tutti e non solo di esperti nel settore. Esiste anche un sito apposito, https://www.eon-energia.com/eon-scuole.html in cui gli studenti posso trovare informazioni a riguardo, suddivise per il grado di difficoltà di comprensione, a seconda dell’ordine di scuola frequentata.

 Ma, in pratica, quali sono le conoscenze che uno studente deve acquisire per diventare consapevole di cosa significhi il rispetto dell’ambiente? In altre parole, quali informazioni la scuola deve fruire? Per   prima cosa, l’attenzione deve essere posta sulle fonti di inquinamento, allo scopo di favorire pratiche corrette, nella vita quotidiana, che non portino ad un aumento della contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo come, ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti.Si deve, poi, chiarire quale sia l’enorme importanza dell’equilibrio degli ecosistemi, invogliando ad azioni che favoriscano lo sviluppo sostenibile, cioè, uno sviluppo economico che, però, salvaguardi l’ambiente. I cittadini di domani devono rendersi conto che non tutte le risorse sono illimitate e, se nei tempi precedenti, l’essere umano, ha potuto attingere dallo spazio in cui viveva tutto il necessario, e non solo, per soddisfare le proprie esigenze, oggi, deve fermarsi a riflettere sulla natura delle risorse a sua disposizione. 

Ad esempio, i combustibili fossili, che hanno permesso la rivoluzione industriale, due secoli fa e che hanno dato l’avvio alla corsa tecnologica, non sono fonti rinnovabili e, quindi, destinati ad esaurirsi. Problema ancora più grande è che non esistono più parti del pianeta che siano immuni da fattori inquinanti, a causa di contaminazioni nocive dell’atmosfera. Alla scuola spetta un compito arduo: rendere consapevoli gli studenti che la questione ambientale non è un problema circoscritto ma planetario.Inoltre, la scuola, deve fare riflettere sul fatto che tutte le problematiche, legate all’ambiente, hanno un denominatore comune, che si rispecchia nell’azione dell’essere umano, proprio perché alla base di determinati comportamenti si instaura l’ignoranza della questione, la mancanza di conoscenza di cosa si stia verificando e delle conseguenze inevitabili di ciò.

L’educazione ambientale si presenta come doppia risorsa: conoscenza da trasmettere ma, soprattutto, comportamento da assumere.Il modo migliore per educare gli studenti al rispetto dell’ambiente è quello di adottare progetti multidisciplinari, per stimolare l’interesse dei discenti e per non cadere nell’errore di far percepire ciò che viene spiegato come una conoscenza episodica, a sé stante, ma, al contrario, come una competenza complementare a tutte le altre discipline. Lo studente deve apprendere pratiche corrette che lo accompagneranno, sia all’interno dell’istituzione scolastica, sia nella vita extrascolastica.Lo studente deve imparare, attraverso l’educazione ambientale, ad avere cura di sé, degli altri e dell’ambiente, in particolare, deve assumere conoscenze di comportamenti corretti, all’interno della comunità sociale, come, ad esempio, saper effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti, essere in grado di ridurre gli sprechi di acqua, decidere di assumere un’alimentazione adeguata e sana, cercare di ridurre, per quanto gli sia possibile, le fonti di inquinamento, sapere rispettare le differenze culturali, sapere valorizzare il verde pubblico.L’educazione ambientale deve essere disciplina fondamentale fino dalla scuola dell’infanzia, come pilastro culturale, al fianco dell’educazione civica e dell’educazione culturale, solo in questo modo si potrà sperare nella realizzazione di un futuro migliore, basato sul rispetto reciproco e sulla cooperazion

Emanuela Rosina nasce a Milano, nel 1961, si laurea in Lettere Moderna all’Università degli Studi di Milano. In seguito consegue i seguenti Master “Didattica della Lingua italiane”, “Storia del Novecento”, presso l’Università di Tor Vergata a Roma, “Esperto in didattica assistita dalle nuove tecnologie”. “Tecnologie della Didattica” e “Digital strytelling” al Politecnico di Milano. Ha diversi tipi di esperienza di insegnamento: negli anni si trova ad insegnare: religione, sostegno e lettere alla scuola secondaria di primo grado. Attualmente è Docente di Ruolo di Letteratura e Storia all’ITAG “Italo Calvino” di Noverasco di Opera, in provincia di Milano. E’ appassionata di Filosofia Antica

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