CORONAVIRUS: L’ AMICO DELL’ HOMO SAPIENS, PSICOLOGICAMNTE VINCITORE

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Cambia la vita…Cambia la storia…Cambia la gente…Cambiano le interrelazioni…Cambia la scuola…“

Professoressa, rimpiango il tempo della scuola…Mi manca la scuola come luogo d’ incontro e di crescita “Insieme”…La scuola: L’ Agorà di noi giovani studenti…Rimpiango tutte le volte che ho “marinato”, quando invece di sedere tra i banchi con i miei compagni, me ne andavo in giro a bivaccare da solo, gustando la libertà d’essere…Si, d’essere me stesso senza le urla di casa, le liti tra i miei genitori, il disordine intorno a me, i rimproveri degli insegnanti per non aver studiato…non ho mai pensato che tutto non potesse essere più all’ improvviso, in maniera repentina, rivoluzionaria, drammatica

L’ Inferno all’ improvviso. Ora #iorestoacasa, in questa casa da cui scappavo senza capire che il mio respiro fosse la scuola…gli amici…il contatto visivo e fisico dei compagni…le prediche degli insegnanti, che, capisco, ora, con i loro richiami “ mi vedono”. Vivo i problemi economici della mia famiglia…non abbiamo abbastanza soldi per fare la spesa…mio padre non lavora, mia madre si arrabattava in lavori in nero, che ora non può più fare”.La casa in cui abitiamo è piccola…abbiamo i cellulari con pochi giga, che usiamo per i contatti social e un vecchio Pc pieno di polvere…ho due fratelli più piccoli, uno alla scuola elementare e la sorellina all’asilo”. 

Come faccio…sto male…trascorro le giornate a casa, ma ho voglia della scuola”. Queste sono le riflessioni di un ragazzo quindicenne, frequentante la classe seconda di scuola di I grado; pluripetente e insoddisfatto di se stesso, vittima della povertà educativa che lo circonda, consapevole, ora, del rapporto sociale e comunicativo – relazionale tra le persone. La sua telefonata, inaspettata per me, fa riflettere sul valore dell’ interrelazione, anche solo gestuale delle persone. Homo lupus homini, ma anche homo sapiens, Uomo sociale non per necessità materiale, ma per sviluppo della ragione, del pensiero, dello scambio e del confronto.Ai tempi del Coronavirus la forzatura dell’ isolamento sociale, la costrizione della propria libertà di scegliere con chi relazionarsi, con chi dialogare, l’ impossibilità di frequentare i luoghi di aggregazione, fa riflettere tutti, anche i ragazzi più deboli, affettivamente instabili, se non addirittura privi di affetti. 

Il Coronavirus, questo minuscolo nemico invisibile e sconosciuto, è il fulcro del compito di realtà per le competenze trasversali di cittadinanza attiva, di crescita educativa sostenibile, di legalità sociale, di equilibrio morale e interdinamico. Emergenza epidemiologica…Emergenza sanitaria…Emergenza socio – economica…Emergenza globale…denunce di “cattivi comportamenti pro-epidemia, ma anche solidarietà sociale nella distanza sociale…Distanza sociale, un ossimoro degno di riflessione, tradottosi in flash mode musicali, religiosi, di quartiere, di paese, di globalità…l’ uomo cosmopolita nel suo #iorestoacasa…distanti, ma vicini…vicini anche se lontani. Il virus ha consentito di riscoprire i valori della famiglia, la lentezza della mente, del cuore…il fluire del tempo nella semplicità delle piccole cose, dei piccoli gesti, ma ha anche fatto emergere le fragilità dell’ uomo non più libero di vivere la sua socialità.

Ed ecco che diventa pandemica anche e, soprattutto, l’emergenza psicologica.

L’ educare alle Emozioni…la Pedagogia della Speranza…sono le parole chiavi che noi, mondo della scuola, dobbiamo introdurre nel chiavistello del cuore dei nostri studenti, che mai quanto adesso, nel concreto di vita vissuta comprendono il valore della socialità, del rispetto sostenibile di essere comunità sociale, educativa e amicale.È opportuno che noi tutti, distanti ma vicini, ci educhiamo al cambiamento degli stili di vita, della relazione sociale. È necessario che i nostri studenti, soprattutto i più fragili, siano guidati e accompagnati nella consapevolezza del valore della Resilienza, del bicchiere mezzo pieno.I nostri studenti ci chiedono di essere supportati nella capacità di nutrire la Speranza della Bellezza. La bellezza dello stare insieme…la bellezza dei luoghi semplici e pascoliani, dei luoghi urbani, dell’ ambiente che si “pulisce” dall’ inquinamento…la bellezza dell’ arte, dei valori, della natura, dell’ infinito che esiste al di là del muro…un muro, il coronavirus, sulla cui cima sono presenti cocci aguzzi di bottiglia, che impediscono il “passaggio” al di là, dove ci aspetta una vita meravigliosa…ma…

Insieme supereremo questa sfida epocale, in cui ci educhiamo ed educhiamo al “mai più” Indifferenza, Egoismi, alimentando e ossigenando la solidarietà umana, civile, economica, politica, digitale e tanto tanto altro di positivo e costruttivo per l’ Homo sapiens, il cui cibo è l’ intelligenza collettiva e sostenibile le il miglioramento della qualità della vita.Queste le soft skills della scuola, che con i suoi strumenti disciplinari nelle sue stanze virtuali nutre le competenze della Persona, nel suo significato “alto”.Per tutti i nostri studenti non solo videolezioni sincrone e asincrone, simbolo anche di tantissimo e significativo lavoro degli insegnanti, che all’ improvviso ci siamo trovati a fare i conti con il nuovo modo di fare didattica, il mondo dell’ e-learning, dell’e.school, ma anche web conference dove avere la possibilità di: 

“Raccontare e Raccontarsi tutti insieme”.

Professoressa Costantino Antonella, docente responsabile dell’ Osservatorio d’ area – Dispersione scolastica “Garibaldi” di Milazzo, prov. di Messina.Docente a Tempo Indeterminato dall’ a.s. 1991 nella scuola primaria; dall’a.s. 2005 docente di lettere nella scuola secondaria di I grado; dall’a.s  2010 docente di Lettere nella scuola secondaria di II grado e dall’ a.s. 2012, docente utilizzata presso USR – Sicilia nell’ ambito di progetti di recupero, contrasto e prevenzione della Dispersione scolastica Esplicita ed Implicita, con progetti di RicercAzione per la prevenzione della Dispersione scolastica nell’ insuccesso formativo.

 

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