Diario di bordo di uno studente liceale ai tempi del Coronavirus

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Caro diario, il rimanere chiusi tra quattro mura per un mese o poco più non piace a nessuno, neanche a me lo ammetto. Sorge quindi una domanda spontanea. Cosa possiamo fare se non si può uscire?

 "16/03/2020

Caro diario, il rimanere chiusi tra quattro mura per un mese o poco più non piace a nessuno, neanche a me lo ammetto. Sorge quindi una domanda spontanea. Cosa possiamo fare se non si può uscire? Innanzitutto, possiamo dedicarci più a noi stessi: la frenetica routine spesso non ci permette di ritagliare un pò di tempo intimo per riflettere. Su cosa?  Tutto. Sulla propria vita, sui propri progetti futuri e su cosa si deve cambiare in ciascuno di noi affinché possiamo vivere più sereni. Dopodiché, avendo molto tempo a disposizione possiamo dedicarci allo studio e alla lettura: non dobbiamo dimenticare di tenere allenata la nostra mente altrimenti una volta ripresi i ritmi giornalieri ne usciremmo storditi. E come dicevano i latini, “mens sana in corpore sano”,  dunque un pò di allenamento fisico non guasta mai.L’isolamento, poi, deve essere anche un momento in cui superare sé stessi e cambiare le proprie abitudini, magari sperimentando nuovi hobbies e imparando nuove cose (cucinare o stendere i panni). Io, personalmente, non mi sto annoiando in questi giorni.

Ogni giorno cerco di trovare qualcosa di nuovo da fare: l’altro ieri, ad esempio mi sono dedicato alla pulizia di vecchie scartoffie (trovando tra l’altro anche cose che mai avrei pensato di avere), ieri invece ho imparato alcuni giochi inerenti alle carte francesi e cercato delle serie TV da guardare nel tempo libero; oggi, invece, ho montato la rete da ping-pong e ho sperimentato lo studio all’aria aperta .Ecco, caro diario, se tutti riuscissero a sviluppare  quello che ho sviluppato io, ovvero la produttività, sono certo che nessuno uscirebbe di casa.Perché? Semplice, perché come ho detto rimanendo soli si riscopre se stessi.Spesso infatti, dimentichiamo quali sono le piccole cose, quelle che la vita di tutti i giorni ci nasconde e che sono alla base della nostra esistenza: non solo la famiglia e gli amici, ma anche il guardare il tramonto accompagnati da una brezza primaverile o anche lo svegliarsi in completa tranquillità senza alcuna ansia.Ma, soprattutto, dimentichiamo il calore di un abbraccio e i rapporti umani, che il Coronavirus ahimè ci ha “vietato” e solo alla fine di questa tragica pandemìa ne capiremo il vero significato.Perché, come qualcuno dice, “capiamo il vero significato delle cose solo quando le perdiamo”.

22/03/2020

Caro diario,

è da un pò che non ci sentiamo. Per scusarmi, ti racconto per filo e per segno le ultime novità sulla situazione Coronavirus…………. stiamo assicurando normale continuità, nonostante la situazione che stiamo vivendo, a un ambito fondamentale per la crescita dell’Italia: la scuola. Ma come, magari penserai, se le scuole sono chiuse? Attraverso le cosiddette “video-lezioni”: in poche parole, i docenti si servono di programmi quali Skype o WeSchool per tenere lezioni on-line con gli alunni come se fossero a scuola.Ogni professore è tenuto a svolgerle attenendosi al rispettivo orario scolastico e a registrare dopo ognuno di questi i presenti e gli assenti. Compiti in classe, interrogazioni, presentazioni digitali: tutto questo è alla portata del docente al fine di poter valutare correttamente gli allievi e costui può anche servirsi della videocamera al fine di avere totale controllo delle proprie azioni durante lo svolgimento di attività “scolastiche”.

Beh sarebbe tutto perfetto, se non fosse ovviamente per le dovute eccezioni: non solo i programmi utilizzati difficilmente supportano la connessione di almeno 30 persone allo stesso momento ma, cosa più importante, non tutti i professori si sono addentrati in questo nuovo “mondo”: c’è chi infatti non ha neanche un computer né tantomeno una connessione stabile per poter tenere una lezione on-line con un telefono.Dal mio canto, dopo due settimane di lezioni virtuali, posso tranquillamente esprimere una mia opinione a riguardo. La nostra scuola si sta organizzando per poter utilizzare un unico programma (Google Suite), ma al momento utilizziamo almeno 5 software diversi e questo crea in noi studenti molta confusione. In aggiunta a questo, qualche nostro professore, impossibilitato per vari motivi, sta assegnando sul registro numerose pagine da studiare, soggette anch’esse a verifiche valutative.Concludo però dicendo che, sul piano generale, la scuola italiana si è mossa molto bene se consideriamo che una cosa simile non era mai accaduta in precedenza. Su una cosa infatti sono certo: quando torneremo nelle nostre care vecchie classi, lo studio forse non sarà più come prima..

29/03/2020

Caro amato diario,    

la quarantena proseguirà per almeno altre due settimane, come ti ho già detto sopra.                                                                                                                                                                  Per quanto riguarda la mia di quarantena, sta procedendo abbastanza bene devo dire. Ammetto però che negli ultimi giorni è difficile per tutti continuare per tutti la permanenza in casa, per due semplici motivi:

  • innanzitutto, se in un primo momento  la nostra creatività era più disposta a venirci in soccorso, ora, vuoi per pigrizia o per esaurimento di idee, si passano pomeriggi senza fare davvero niente. In un certo senso, questo è capitato anche a me, ma in un certo senso ho “reagito” a questa monotonia sperimentando altre nuove cose (come fare una torta deliziosa oppure imparare una nuova lingua);
  • secondo punto (che riguarda noi studenti), le video-lezioni stanno diventando molto difficili da seguire sia a causa dei problemi di linea internet per la troppa affluenza sia per i professori, che ad oggi 29 marzo si ostinano ad assegnare compiti per casa interminabili anche in giorni nei quali regolarmente non avrebbero lezione.                                              Se devo essere sincero, nel mio caso la situazione lezioni online è migliorata nettamente, perché la mia scuola non solo ci ha fornito una e-mail personale, ma la novità più sensazionale è stata l’introduzione della piattaforma Google Classroom.      

Quest’ultima ci permette prima di tutto di poter usufruire della mail precedentemente accennata e di tutti i servizi Google, di poter creare verifiche virtuali con pochi click e soprattutto di poter organizzare con tutti i professori lezioni online su Google Meet, a mio parere un servizio più veloce, sicuro ed efficiente. Ad ora sembra andare tutto liscio: ho già partecipato a due lezioni e devo ammettere che ho avuto zero problemi di linea e sono riuscito a seguire le lezioni per intero.  Se tutte le scuole applicasseroquesto metro, non solo si eviterebbero imprevisti durante le spiegazioni (i server Google sono meglio dotati rispetto agli altri), ma soprattutto si completerebbe quel processo di modernizzazione delle scuole che non sarebbe mai cominciato senza tutto questo. Paradossalmente, dobbiamo ringraziare il Coronavirus… “ Così ama raccontare la quarantena da Coronavirus Antonio, 17 anni, studente liceale della provincia di Salerno e mio primogenito. Dalle parole che gradualmente si dipanano attraverso la sua spiccata sensibilità, Antonio evidenzia una radicata motivazione intrinseca ad apprendere. 

 Ma la scuola deve essere inclusiva: deve, cioè, consentire a ciascuno studente non solo il diritto allo studio, ma anche quello al successo formativo. Una sfida particolarmente impegnativa, ma che diventa velleitaria se non parte dalla condizione decisiva per avviare un percorso virtuoso di apprendimento nello studente: la motivazione ad apprendere, strumento principe per lo sviluppo della persona nella sua globalità e per il suo efficace adattamento all'ambiente. Attualmente viviamo tutti in un tempo sospeso, con l’incertezza di un futuro migliore che sembra non arrivare mai…. In questi momenti conta molto il legame, anche a distanza, che si riesce a coltivare tra adulti (gli insegnanti) e ragazzi (gli allievi), nelle loro domande, nei loro silenzi, nelle rassicurazioni, nell’incoraggiamento. Di questi tempi non ci  si preoccupa solo dell’apprendimento dei propri allievi, ma si cerca di ricostruire una relazione empatica, come base sicura anche per invogliare curiosità cognitive, voglia di impegnarsi, per ridare senso allo studio e alla scuola “che non c’è”. 

E la valutazione?  “La valutazione formativa è parte integrante della relazione educativa, rientra nei diritti e doveri reciproci di insegnanti e allievi. Consente di regolare l’azione didattica e l’apprendimento (nel corso del suo farsi), è finalizzata al miglioramento perché dà conto e dà valore ad ogni pur minimo progresso dell’allievo. Incoraggia, affianca, suggerisce, indica percorsi di ricerca, stimola l’autonomia e la responsabilità (che sono i vettori della “competenza”). È attenta all’impegno, alla concentrazione sul compito, alla intraprendenza cognitiva e perché no, all’umiltà del “sapere di non sapere”.Difficile dirlo con un voto (che non è obbligatorio nelle verifiche intermedie, perché poi non fa media), meglio farlo con una parola, una frase, un’osservazione, semmai un punteggio. La valutazione formativa è rigorosa ma incoraggiante.” ( G. Cerini)

Angelina Sessa Laurea in Lettere classiche. Abilitazione all’insegnamento di Lettere, Latino e Greco e di Filosofia e Storia. Docente di Lettere, Latino e Greco presso il Liceo Classico “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ( SA), Funzione Strumentale, Area  P.T.O.F. e  Sostegno al lavoro dei Docenti - Componente NIV per il RAV.- Componente Team per l’innovazione digitale.- Responsabile procedure relative ai processi di Valutazione ed  Autovalutazione di Istituto. Nomina USR Campania  Osservatore Esterno dello svolgimento delle prove di Apprendimento nell’ambito delle rilevazioni INVALSI  - 2° Collaboratore del Dirigente Scolastico. Responsabile  Cultura dell'Associazione Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali Mondi Sostenibili, di cui è Socia Fondatrice, con sede legale in Pellezzano ( SA), Via M. L. King, 25. Dal 1993 partecipa a concorsi di poesia di livello nazionale ed internazionale  con  risultati lusinghieri. A maggio 2007 ha pubblicato “Eidola”, una silloge di poesie per i tipi della Casa Editrice “Il Filo” di Roma. A dicembre 2010 ha pubblicato il volume “Sentieri dell'Anima” (silloge di poesie + 1 racconto inedito) per i tipi della Casa Editrice “Il Grappolo” di Sant'Eustachio di M.S.Severino ( SA). Info:  http://angelinasessa.blogspot.com/

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