LA COOPERAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA NELLA SOCIETÀ ODIERNA.

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Il nuovo Atto di indirizzo politico-istituzionale per l’anno 2020 appena firmato dalla Ministra Lucia Azzolina definisce gli obiettivi del Ministero dell’Istruzione per l’anno in corso. Tale documento  individua le priorità d’azione, gli obiettivi a cui seguiranno le Linee programmatiche che saranno presentate nei prossimi giorni in Parlamento.

Le tredici priorità politiche individuate dal MIUR riguardano tra l’altro la centralità dello studente, l’inclusione e il contrasto alla dispersione scolastica, l’alleanza educativa, la valorizzazione e lo sviluppo professionale del personale scolastico, la promozione di un percorso formativo integrato (Scuola sul territorio), l’educazione di ogni studente alla cittadinanza attiva, alla legalità e al rispetto delle regole.Il nuovo Atto di indirizzo pertanto chiede alla Scuola di mettere al primo posto le studentesse e gli studenti e dare piena attuazione all’articolo 34 della Costituzione. Si propone una Scuola davvero aperta e inclusiva che promuova il pieno diritto allo studio, e ciò deve partire da un ripensamento anche della metodologia didattica con il pieno coinvolgimento dello studente. Altro obiettivo fondante su cui si vuole porre l’attenzione è il ripensare l’Alleanza Educativa, che passa necessariamente dalla difesa del “ruolo della Scuola come comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni, rilanciando il valore dell’alleanza educativa: scuola, famiglia, ambiente delle comunità locali, attività integrative” (Atto di indirizzo, 2020), e che deve riscoprire la capacità di progettare e realizzare.Già nel 2012 le Indicazioni Nazionali evidenziano come la Scuola sia investita della domanda di apprendimento e altre delicate dimensioni educative come il “saper stare al mondo”. Per fare questo però è necessario che Famiglie e Scuola imparino a dialogare e cooperare maggiormente, ciascuno con il proprio ruolo, in un’interazione che renda espliciti e condivisi i comuni intenti educativi e i rispettivi sistemi valoriali.Nell’Atto di Indirizzo si indica l’intento di ripensare e revisionare gli Organi Collegiali, al fine di operare una ridefinizione nella composizione e nei compiti. Ritengo tuttavia che sia importante ripensare il ruolo della famiglia all’interno dell’Istituzione scolastica anche fornendo occasioni di incontro e dialogo. Un dialogo educante ed educativo, che sia rispettoso e accogliente delle diversità e dei differenti punti di vista, delle differenti esigenze ed emozioni, desideri e aspettative. Si avverte la necessità che la Pedagogia rientri nella scuola e che ne diventi il motore di dialogo riflessivo, quale strumento didattico valido per la strutturazione del sé personale e professionale, volta a supportare la costruzione di competenze.

Occorre riportare in auge il valore del rispetto per i differenti ruoli, un rispetto che passa necessariamente attraverso la conoscenza reciproca, attraverso il desiderio di “aprire le porte di casa”. Una “casa” quale metaforica occasione di “aprirsi all’altro”, di accogliere chi viene a trovarci come una persona importante. Per fare questo passo è tuttavia necessario prima di tutto affrontare un percorso di autoconsapevolezza, un “conoscere sé stessi e ri-conoscersi” anche nella dimensione di “Cura” quale accoglienza dell’Altro e che tenga al centro lo sviluppo della personalità di ogni alunno. È importante pertanto che la scuola si apra a figure professionali quali i pedagogisti, che promuovano conferenze pedagogiche in cui possano riflettere assieme a genitori e docenti, dirigenti, personale ATA e stakeholders. Oggetto di riflessione possono essere temi e valori quali l’inclusività, il progetto di vita degli alunni, con particolare riguardo a chi ha Bisogni Educativi Speciali. In tale ottica è necessario promuovere nuovi modi di sperimentare un dialogo valoriale che formi cittadini e supporti studenti, famiglie e personale tutto della scuola nel percorso di crescita e nelle relazioni che necessariamente si instaurano.Da una attenta riflessione potrebbe scaturire un percorso innovativo di crescita collettiva, di cooperazione tra le più importanti agenzie educative: Famiglia e Scuola.

Monica Garau (06/05/1976) oristanese, docente specializzata di sostegno nella scuola primaria. Laureata in Scienze della Formazione Primaria (V.O.) con 110 e in Scienze dell’Educazione (V.O.) consegue specializzazione per la lingua inglese e per il sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria. Ha conseguito vari Master su tematiche quali DSA e criminologia clinica. Ha assunto incarichi come docente a contratto e tutor presso l'Università degli studi di Cagliari. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali e all’inclusione, nonché l’uso delle nuove tecnologie informatiche per l’apprendimento, è Formatore sulle nuove tecnologie. Relatrice a corsi di formazione per adulti su tematiche inclusive e sulle TIC. Ha ricoperto per alcuni anni il ruolo di funzione strumentale per l’inclusione e funzione strumentale informatica, tutor per studenti universitari e per neoimmessi in ruolo, è componente del Consiglio d 'Istituto e della Giunta Esecutiva.

 

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