20 anni  di Autonomia scolastica: garanzia per il successo formativo?

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L’art 3 della Costituzione sancisce  che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Garantire il successo formativo significa che tutti gli alunni debbono essere messi nella condizione di realizzare la piena formazione della loro personalità. 

 

E’ opportuno precisare subito che la Costituzione non parla di istruzione, e quindi di acquisizione di conoscenze, ma di "sviluppo",  quindi di educazione, di formazione. Non si tratta di fare acquisire delle conoscenze, di fornire informazioni, nozioni, saperi, ma bisogna impegnarsi a promuovere la formazione delle capacità e dei comportamenti che costituiscono le facoltà umane di muoversi, di parlare, di pensare….. 

Nel 1974 Tanner  scriveva: "Si eredita solo il DNA, tutto il resto si sviluppa". La società, intesa come  insieme complesso di fattori ambientali che interagiscono con l’individuo determinandone lo sviluppo, ha dunque la responsabilità dell’esito di tale sviluppo, ossia della correttezza del percorso, di quel meraviglioso viaggio descritto da J. Piaget "dallo stato di individuo allo stato di persona".

Tra le agenzie sociali che intervengono in maniera determinante sullo sviluppo del soggetto in età evolutiva, un posto di primo piano appartiene alla scuola, sin dagli anni dell’infanzia.
A differenza della famiglia e del resto della società, la scuola è l’unica agenzia che ha, per mandato istituzionale, il compito di predisporre, adottare e controllare gli strumenti necessari, affinché ciascun alunno possa sviluppare al meglio le proprie
potenzialità.
In buona sostanza,  la traduzione più efficace possibile delle potenzialità di un alunno in reali abilità e competenze rappresenta il reale successo formativo. Quindi  il successo formativo può essere considerato come il contributo sostanziale, affidato alla scuola, del più vasto sviluppo personale del soggetto in età evolutiva.

Sia i programmi della Scuola Media del 1979 sia i Programmi della Scuola Elementare del 1985 affidano alla scuola, secondo l’indirizzo evidente degli studi di Piaget e Bruner, il compito di favorire apprendimenti. Ma si trattava ancora di un modello lineare di sviluppo che mostrava alla fine degli anni ’80 un evidente anacronismo rispetto all’esistenza di una pluralità di intelligenze ( Gardner) tutte da potenziare, e l’importanza dei sistemi simbolico- culturali nella crescita di un bambino che, sin dalla scuola dell’infanzia, deve tendere a diventare "competente".

Nel D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, si legge all’art 1 co. 2 "L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento". 

Quindi garantire il successo formativo ai singoli alunni da parte della scuola significa:
1. conoscere debitamente le potenzialità formative di ciascun alunno e la sua reale matrice cognitiva;
2. avere almeno una minima conoscenza della famiglia e delle altre agenzie sociali che parallelamente alla scuola stessa incidono sullo sviluppo dell’alunno;
3. stabilire i livelli di partenza e la conseguente domanda formativa intrinseca da parte dell’alunno e tentare di conciliarla anche con quella espressa, allo scopo di incrementarne la motivazione ad apprendere;
4. stabilire i livelli di competenze da poter far capitalizzare agli alunni e quindi il livello reale di successo formativo da poter raggiungere, tenendo presenti i livelli di cui al p. 3, "le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione" (D.P.R. 275/1999), gli appelli europei e mondiali lanciati ai sistemi scolastici (si vedano in proposito i dati Censis ed OCSE);
5. organizzare il raccordo interistituzionale, nonché quello con la famiglia e le altre possibili agenzie formative per garantire funzionalità sinergica ai percorsi;
6. tenersi aggiornati circa i risultati della ricerca soprattutto in campo psicologico, didattico, organizzativo, metodologico  e disciplinare;
7. interrogare lo statuto epistemologico delle discipline per coglierne la valenza formativa necessaria per quegli specifici alunni in quella peculiare situazione formativa;
8. predisporre eventuali percorsi modulari tali da consentire a ciascun alunno la situazione formativa più idonea per lui;
9. elaborare e controllare un piano dell’offerta formativa che ottimizzi tutte le risorse;
10. controllare i risultati di successo formativo raggiunti (valutazione formativa), per riorientare efficientemente i percorsi (controllo e progettazione di sistema).
Realizzare tutto ciò non era possibile in una scuola non autonoma. È per questo motivo che autonomia e successo formativo appaiono come inscindibili.

Anche la Legge 13 luglio 2015, n. 107 e i successivi decreti legislativi rafforzano ulteriormente l’autonomia scolastica “per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo”, nonché il riconoscimento e la valorizzazione dei talenti di ognuno. 

In effetti nella Nota ministeriale n. 1143/2018 l’autonomia scolastica si configura come un mezzo per meglio rispondere alle esigenze di apprendimento e di crescita di tutti gli allievi, offrendo a tutti un’istruzione di qualità.

Non è un caso che la citata nota ministeriale insista sulla necessità che vengano progettati interventi educativi e didattici adeguati soprattutto nei confronti di quelle categorie di studenti che più degli altri possono andare incontro a insuccessi o fallimenti scolastici (BES, allievi in difficoltà ecc.). Ma nello stesso tempo si sottolinea la necessità di non appesantire in senso burocratico la progettazione e la documentazione. 

In verità il richiamo alla personalizzazione dei percorsi di insegnamento-apprendimento, che doverosamente la circolare fa, stride con il quotidiano lavoro dei docenti, costretti a documentare, relazionare, verbalizzare, render conto ecc. ogniqualvolta fanno un intervento specifico e personalizzato, spendendo la maggior parte del tempo, delle energie e dell’attenzione per la progettazione e/o documentazione di questi interventi più che per la loro concreta realizzazione.

La nota ministeriale inoltre sottolinea il ruolo determinante che può svolgere il dirigente scolastico nel garantire la qualità dell’offerta formativa, favorendo “un'utile razionalizzazione che serva a riconoscere e valorizzare le risorse professionali e strumentali, a ridurre la sovrapposizione di interventi e di documentazione, talvolta, fra loro, anche poco coerenti, nella relazione tra l'agito e il dichiarato”

Ma nel corso di questi anni i dirigenti scolastici sono stati sollecitati a puntare l’attenzione non sul perseguimento del successo formativo degli studenti, ma su questioni di carattere amministrativo-burocratico o gestionale. È vero che l’autonomia è anche un habitus mentale, ossia un’attitudine, una tendenza, e in quanto tale si esplica nelle condizioni date. Quello che manca ancora alla scuola italiana è forse questa attitudine che trovi espressione nella flessibilità mentale e culturale.

 Per il contenimento e la prevenzione della diffusione dell’epidemia da COVID-19, con DPCM e successivi provvedimenti governativi dal 5 marzo sono state sospese le lezioni su tutto il territorio nazionale. “A settembre le scuole, speriamo, riapriranno bisognerà far partire un nuovo anno scolastico, possibilmente secondo criteri di agibilità, ragionevolezza ed essenzialità. 

Settembre 2020 sarà l’ennesima prova per l’autonomia scolastica, almeno di quel che ne rimane. Avremo tutti bisogno di indicazioni chiare e unitarie da parte del nostro Ministero, ma che siano poche e senza ambiguità. Perché, nello stesso tempo, dovremo conservare la possibilità di scegliere in ragione delle peculiarità di ciascun istituto, evitando sovrapposizioni che disorientano e fanno sprecare risorse. Importante sarà il coordinamento interistituzionale sui territori per cui la politica potrebbe riappropriarsi di uno spazio virtuoso contribuendo a ricostruire un tessuto logoro e sfibrato.

Una sfida importante e una vera scuola di autonomia, questo, in ultima analisi, è l’orizzonte che si profila davanti ai nostri occhi e nel quale siamo già ampiamente coinvolti, insegnanti, dirigenti, personale scolastico, genitori e, ovviamente, alunni. Una prova che la scuola sta dimostrando di saper affrontare con lo sforzo davvero encomiabile di insegnanti e dirigenti scolastici che se da soli sono espressione di resistenza, insieme fanno la resilienza del sistema” ( Renzo Stio).

Angelina Sessa Laurea in Lettere classiche. Abilitazione all’insegnamento di Lettere, Latino e Greco e di Filosofia e Storia. Docente di Lettere, Latino e Greco presso il Liceo Classico “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ( SA), Funzione Strumentale, Area  P.T.O.F. e  Sostegno al lavoro dei Docenti - Componente NIV per il RAV.- Componente Team per l’innovazione digitale.- Responsabile procedure relative ai processi di Valutazione ed  Autovalutazione di Istituto. Nomina USR Campania  Osservatore Esterno dello svolgimento delle prove di Apprendimento nell’ambito delle rilevazioni INVALSI  - 2° Collaboratore del Dirigente Scolastico. Responsabile  Cultura dell'Associazione Centro Studi di Ricerche Economiche e Sociali Mondi Sostenibili, di cui è Socia Fondatrice, con sede legale in Pellezzano ( SA), Via M. L. King, 25. Dal 1993 partecipa a concorsi di poesia di livello nazionale ed internazionale  con  risultati lusinghieri. A maggio 2007 ha pubblicato “Eidola”, una silloge di poesie per i tipi della Casa Editrice “Il Filo” di Roma. A dicembre 2010 ha pubblicato il volume “Sentieri dell'Anima” (silloge di poesie + 1 racconto inedito) per i tipi della Casa Editrice “Il Grappolo” di Sant'Eustachio di M.S.Severino ( SA). Info:  http://angelinasessa.blogspot.com/

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