La storia de “L’ anno che verrà” – racconto a quattro mani.

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La storia de “L’ anno che verrà” – racconto a quattro mani.

 

“Caro amico ti scrivo
Così mi distraggo un po'
E siccome sei molto lontano
Più forte ti scriverò

Da quando sei partito
C'è una grossa novità
L'anno vecchio è finito ormai
Ma qualcosa ancora qui non va” (…) – Lucio Dalla

Abbiamo lasciato alle spalle il vecchio anno scolastico caratterizzato dall’ improvvisazione delle modalità didattiche e valutative, dove non tutte le scuole si sono mosse nella stessa direzione, dall’ incertezza del cammino percorso e da percorrere, dai dubbi e dalle paure per le modalità degli esami di Stato del secondo ciclo. Siamo tutti sospesi… in attesa della scuola del futuro.

E in questa attesa del dopo covid-19 non dovremmo usare più il verbo ripartire ma il verbo “continuare”, poiché non si è mai smesso di fare scuola, e anche i mesi estivi ormai alle porte saranno utilizzati come palestra per sperimentare tutte le possibili strategie atte ad accogliere gli allievi del nuovo anno. Per dare vita a tutto questo però, non dobbiamo lavorare da soli ma insieme, dialogando, ascoltando e individuando strade da percorrere in sinergia con studenti, genitori ed istituzioni.La scuola in presenza è fatta di regole, possiamo dire che è una regola e sono le regole a dare certezza e sicurezza ora che tutti abbiamo il bisogno di sentirci rassicurati. Anche il concetto di distanziamento sociale che intende definire le limitazioni che stiamo vivendo fa pensare ad un distacco, un allontanamento, una separazione, forse sarebbe stato meglio utilizzare la frase “distanza interpersonale”, intendendo solo un allontanamento fisico dove le relazioni sociali, comportamentali e di interazioni tra soggetti hanno continuato e continuano ad esistere.  

“…Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
Porterà una trasformazione
E tutti quanti stiamo già aspettando” (…) – Lucio Dalla

All’ esigenza fatta di piacere e necessità dei docenti e degli allievi di vedersi e non perdersi di vista ha risposto la didattica a distanza. Questa utilizzata in emergenza dovrà diventare una soluzione strutturale, sottoposta a programmazione e obbligatoria per tutti gli insegnanti, anche assicurando loro una formazione adeguata. Molte agenzie si stanno organizzando per proporre varie tipologie di corsi ed io vorrei condividere con voi la bellissima esperienza che sto vivendo. Già il titolo di questo laboratorio sulla didattica a distanza   ” Non è mai troppo tardi” proposto da  M.A.GI.C  Education Training   giunto in pochissimo tempo alla sua seconda edizione, lo rende accattivante e foriero di belle speranze, ma ciò che fa poi la differenza è la professionalità e la competenza delle due organizzatrici, le dottoresse Stefania Altieri ed Emanuela Rosina che con un impegno di circa quattro ore settimanali riescono a sostenere la partecipazione, la curiosità e le difficoltà di oltre un centinaio di utenti.

 Resta comunque la certezza che questa nuova modalità di lavoro a distanza non potrà prescindere dalla condivisione dei sindacati che dovranno presentare, eventualmente, una sequenza contrattuale specifica nella quale vengano definiti con chiarezza le modalità, i tempi e il carico di lavoro poiché è evidente che ad oggi il  diritto-dovere del servizio scolastico a distanza non potrà essere esercitato con gli attuali mezzi, strutture e infrastrutture messe a disposizione . La scuola dopo l’ emergenza che, piano piano stiamo vivendo in tutte le sue fasi e colori, come ben ha espresso la redattrice Anna Maria Cancelli nel suo articolo “Il crepuscolo dello Stato di diritto e la scuola tra esigenze familiari e diritti costituzionali” dovrà attivarsi  con azioni strategiche di compensazione e sostegno agli alunni, rispettando la situazione di disagio emozionale caratterizzato da quanto vissuto, lasciando ai docenti la possibilità di andare oltre la didattica per garantire la massima inclusività dei propri allievi.

Nulla deve andare perso, il periodo di solitudine, di paura, di ansia deve diventare occasione di riflessione, di crescita, per dare spazio alla costruzione e condivisione di percorsi formativi, strutturati in grado di supportare la didattica curricolare con la didattica a distanza che è parte integrante della formazione scolastica e che ci permetterà di non trovarci impreparati dinanzi ad un possibile e inevitabile cambiamento futuro.Bisogna fortificarsi lavorando molto sull’ educazione emotiva, sperimentando approcci che portino alla manifestazione, rielaborazione e condivisione delle esperienze quotidiane. Bisogna realizzare una “didattica della vicinanza emotiva” dove la scuola possa far sentire il suo grande abbraccio offrendo agli studenti opportuni stimoli culturali e di riflessione perché, ricordando le parole del poeta cileno Pablo Neruda “Nascere non basta . E’ per rinascere che siamo nati. Ogni giorno” e quasi sempre rinasciamo grazie alle attenzioni e alle cure di chi ci ama.Solo ripensando ad un nuovo modo di fare scuola, utilizzando e sperimentando un uso di spazi e tempi diversi da quelli a cui siamo abituati, recuperando contesti cittadini dismessi o in disuso per attrezzarli e renderli funzionali secondo le prescrizioni, usando tutti gli spazi esterni e interni alla scuola potremmo prepararci a questa “novità” e pensare che l’ anno che sta arrivando tra un anno passerà.

“...L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
Io mi sto preparando
È questa la novità” – Lucio Dalla

Rosalia Rossi (10/07/1965) napoletana, docente di Storia e filosofia. Laureata in Pedagogia con 110 e lode consegue Master Europeo di II livello in Mediazione e gestione dei conflitti. Interessata alle dinamiche sociali e relazionali, si forma come Counselor, Mediatrice familiare ed esperta in PNL Basic Practitioner. Esperta in criminologia clinica. Ha assunto incarico di collaborazione e tutor con l' Università degli studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa"; ha partecipato al forum mondiale della Mediazione al Centre de Congres La Regent a Cras Montana con stages in Spagna e Svizzera sulle tematiche della mediazione  del conflitto nei Paesi Europei. Relatrice a corsi di formazione per adulti su " Comunicazione e conflitto". Ha ricoperto per quattro anni il ruolo di collaboratore vicario, componente Consiglio D 'Istituto e del Nucleo Interno di Valutazione. Ha ricevuto encomio dal Dirigente Scolastico per l'eccellente lavoro di collaborazione svolto presso il proprio Istituto.

 

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