#iostoacasaconleclassivirtuali!!!!!

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Gli eventi di questi ultimi giorni hanno portato alla attenzione di tutti, la scuola, il suo ruolo non solo formativo, ma anche sociale e relazionale, l’importanza che ricopre, la necessità di non fermarla e quindi la necessità di ricorrere a forme alternative rispetto a quella classica in presenza; dovunque su carta stampata ,

in rete e sui canali social si è parlato di didattica  a distanza; in modo quasi pressante e ovunque si sente discutere di didattica digitale, flipped classroom, ne parlano tutti anche senza una reale competenza; perché quest’ultima è solo di quella comunità di docenti che nel tempo e pian piano ne ha sperimentato le diverse forme e ne ha colto l’utilità nella formazione dei propri discenti; alcuni di questi docenti spesso animano le nostre comunità scolastiche e in questi anni è nata la figura dell’animatore digitale, infine proprio da quest’anno è stato istituito una task force di 120 docenti preparati alla didattica digitale con il ruolo di sostenere, propagandare e condividere progetti e buone pratiche su tutto il territorio nazionale. Tanto è stato fatto, sono nate in questo clima “Le avanguardie educative” e molte sono le scuole che oggi abbracciano il manifesto delle Avanguardie rendendosi cosi protagoniste nella promozione di eventi formativi volti alla condivisione di buone pratiche. C’è un Piano Nazionale Scuola Digitale che ha proposto una formazione diffusa sulle tecnologie, ormai da diversi anni, la formazione in servizio, “obbligatoria, permanente e strutturale” secondo la legge della “Buona scuola” ha raggiunto tutti (è il collegio dei docenti a deliberarla) lasciando ampi margini individuali di scelta. Nonostante tutto in questo momento storico che viviamo, per qualcuno, la sensazione è quella di essere buttato in acqua, senza salvagente mentre gli viene chiesto di imparare a nuotare, affrontando un mare sconosciuto. Tutto ciò è spesso dovuto ad un unico motivo: la formazione, spesso teorica svolta con webinar, non si è tradotta in una diversa modalità di lavoro, poiché nella quotidianità il docente si scontra con situazioni tecniche spesso complesse; dalla linea Wi-Fi inadeguata agli strumenti tecnici che, se affidati ai device personali degli alunni, tirano in campo il problema della varietà e spesso la impossibilità di sostenere app di ultima generazione utili alla didattica. 

Questo aspetto è diventato ancor più evidente in questi giorni, in cui si è chiesto agli alunni di lavorare a distanza tanto che alcuni hanno ipotizzato che: “La didattica a distanza peggiora le diseguaglianze”. Per quanto riguarda questa metodologia sono stata sempre in prima linea, ho sperimentato diverse piattaforme e applicazioni, funzionali a svolgere diverse e svariate attività, da anni ho classi senza zaino e mi occupo di didattica digitale, condivido buone pratiche e curo la pubblicazione di una news letter con suggerimenti didattici diversi:  

https://drive.google.com/drive/folders/1ybnfNlXRldfN_U6y_YA10delnWTXw4WN

https://drive.google.com/drive/folders/1ybnfNlXRldfN_U6y_YA10delnWTXw4WN

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In questi anni spesso sono stata affiancata da docenti neo immessi in ruolo , per i quali sono stata anche formatrice o da docenti di sostegno, tutti erano sempre molto sorpresi nell’osservare la capacità di passare da uno strumento all’altro senza mai perdere l’attenzione e il controllo della classe, questo mi ha fatto percepire il motivo di fondo che ancora inibisce i docenti nell’abbracciare l’utilizzo di scelte metodologiche differenti; fondamentalmente gli insegnanti sono ancorati ad una didattica spesso trasmissiva; in alcuni casi la semplice variazione nella disposizione dei banchi induce a dinamiche di apprendimento diverso in una classe. Nonostante le diverse sacche di resistenza, sotto la spinta degli eventi ultimi, nel complesso, tuttavia, la scuola italiana sta rispondendo bene e con entusiasmo. Ha messo in campo la resilienza che le appartiene e leggiamo sui diversi social dalle esperienze delle diverse scuole che molti docenti usano le piattaforme Google e Microsoft, “regalate” alle scuole da qualche anno, ma si approfitta anche di strumenti messi a disposizione gratuitamente da altre aziende nei paesi colpiti dal Covid-19, a titolo di esempio la piattaforma Web Ex di Cisco e Zoom, utili a creare webinar professionali con strumenti tutto sommato intuitivi. I registri elettronici, per qualche tempo avversati e non privi di effetti pedagogici da affrontare, si sono rivelati uno strumento essenziale per la comunicazione scuola/famiglia e dobbiamo, infine, tutti ringraziare la dematerializzazione implementata a suo tempo dal Ministro Profumo. In questo momento le diverse versioni hanno aggiunto estensioni e applicazioni utilissime, per venire incontro alle esigenze dei fruitori al fine di utilizzare un unico strumento piuttosto che tanti. Tutto questo è stato possibile poiché, di didattica digitale se ne è parlato tantissimo in questi anni, la comunità degli sperimentatori è andata sempre più allargandosi, coinvolgendo docenti in ogni ordine di scuola e sollecitando l’attenzione di esperti di ogni tipo che hanno affrontato la tematica da vari aspetti: disciplinare, motivazionale e non ultima anche l’aspetto della valutazione. Quasi tutte le case editrici si sono presentate negli ultimi anni con una veste diversa, presentando libri digitali che nel tempo sono diventati sempre più fruibili, dal semplice e-book o pdf statico attraverso le versioni modificabili fino ad arrivare al libro liquido, ogni casa editrice propone una piattaforma che ha anche l’opportunità di creare una classe virtuale dalla quale condividere materiali, verifiche strutturate e calibrate sulle esigenze degli alunni. Nel tempo le piattaforme di didattica si sono moltiplicate, in quest’ultime le funzioni base sono comuni, poi nello specifico ognuna presenta piccole differenze che la rendono più o meno fruibili dagli alunni o docenti, ma vediamone qualcuna:

Edmodo (https://www.edmodo.com/) un vero e proprio social network educativo. Si tratta di piattaforma di e-learning, immaginata nel 2008 da due responsabili informatici del distretto scolastico di Chicago. Edmodo può essere utilizzato come luogo per gestire l’apprendimento della propria classe, ma anche per facilitare la collaborazione e la pubblicazione di materiale creativo con altri insegnanti in tutto il mondo.

Vantaggi dell’utilizzo di un ambiente educativo online   Decidere di usare Edmodo con gli studenti può portare molti benefici in classe e avere un impatto positivo sull’apprendimento degli studenti. Alcuni dei vantaggi sono di mantenere motivati ​​gli studenti, creando una comunità online e offrire agli studenti la possibilità di studiare al di fuori della classe, questo può essere un fattore che contribuisce al coinvolgimento e alla motivazione, favorisce il senso di appartenenza e aiuta gli studenti a tenere traccia di ciò che sta accadendo nelle lezioni, anche se sono assenti. Inoltre, fornisce feedback individuali, attraverso l’utilizzo di un ambiente online che offre all’insegnante maggiori opportunità di personalizzare la produzione degli studenti, potrebbe anche aiutare l’insegnante a fornire supporto individuale e rendere disponibili risorse e attività mirate alle singole esigenze degli studenti. Edmodo incoraggia la collaborazione tra studenti offrendo un ambiente online che favorire la coesione di gruppo, consentendogli di interagire al di fuori della classe in un ambiente educativo sicuro e mediato dall’insegnante. Aiuta a portare i contributi degli studenti in classe poiché gli insegnanti possono contare sulle idee degli studenti e chiedere loro di pubblicare idee, video, immagini, opinioni e domande prima dell’inizio della lezione. Questi contributi possono essere utilizzati dall’insegnante nel processo di pianificazione della lezione, contribuendo così a una lezione più focalizzata sullo studente. Un altro aspetto importante di Edmodo è il forte processo di dematerializzazione che riesce a innescare, poiché utilizzando un ambiente online si produce materiale senza l’uso della carta o almeno aiuta a ridurre la quantità di fotocopie / dispense utilizzate nella lezione. A seconda della politica della propria scuola, si può rendere disponibili testi, dispense e attività tramite Edmodo e chiedere agli studenti di accedervi tramite i loro dispositivi mobili. 

Eliademy (http://www.eliademy.com) è una classe virtuale gratuita che autorizza gli insegnanti e gli studenti di creare, condividere e gestire corsi online. Eliademy è una fantastica piattaforma gratuita per creare corsi, forum e quiz online. Eliademy dispone poi di uno strumento di visualizzazione che cambierà il corso in una sorta di e-book di alta qualità. In Eliademy è presente un calendario dove gli studenti o gli iscritti d’un corso in e-learning trovano le date di inizio dei corsi a cui si sono iscritti, i termini dei quiz o delle verifiche.

Altro portale è Fidenia (https://www.fidenia.com/) il “social learning”, tutto italiano, interamente dedicato alla didattica per creare classi virtuali, condividere risorse, realizzare contenuti multimediali, assegnare verifiche e dialogare in maniera “social” tra docenti, studenti e famiglie. Fidenia si rivolge a tutti i protagonisti della scuola, offrendo soluzioni innovative in grado di facilitare ogni attività quotidiana: dalla didattica all’invio di comunicazioni, dalla condivisione delle risorse allo scambio di informazioni di utenti. All’interno di Fidenia troverai numerosi strumenti preziosi per la didattica quotidiana, tra cui: il software migliore per la creazione di una numerosa tipologia di test, quiz e questionari erogabili sia online che stampati su carta; l’applicazione ideale per realizzare e-book multimediali e interattivi, anche in maniera collaborativa con altri docenti o con i tuoi studenti. Gli istituti che vorranno aderire a Fidenia avranno accesso a funzionalità specifiche per migliorare la comunicazione scuola/famiglia e per promuovere all’interno della rete i propri eventi, progetti e iniziative. Aderendo a Fidenia le scuole metteranno, inoltre, a disposizione delle proprie classi strumenti didattici ancora più evoluti. 

In realtà la situazione oggettiva ci ha reso tutti sperimentatori e i nostri alunni da casa non sono semplici fruitori di un diverso modo di fare didattica, sono attenti osservatori, capaci di esprimere punti di forza e punti di debolezza, e se in passato piattaforme e strumenti digitali erano un modo per rinforzare la didattica in presenza permettendoci di  avere dei contenitori condivisi, dove rimandare gli alunni per usufruire di materiali, dove creare questionari mirati ai diversi stili cognitivi per i compiti a casa, dove avere una restituzione ordinata dei compiti, ora queste diventano unico strumento a disposizione e quindi si comprende come la semplice condivisione di materiali e compiti manca di quel feedback in presenza e di quel dibattito dialogico che ha al centro gli alunni, che si chiama scuola e che porta alla crescita dei nostri alunni, quest’ultimo è determinante , tanto che è nata una metodologia chiamata in avanguardie Debate. Dalla esperienza di questi giorni stando a casa e osservando i comportamenti dei miei alunni e di mia figlia stessa,  ho notato che la nuova generazione in modo molto veloce è passata dall’uso dei twitter e degli instagram all’uso di video chiamate su skipe e altri strumenti simili, hanno dimostrato capacità di riorganizzarsi, al contrario la classe dei docenti è imbrigliata in norme e regolamenti: molti di noi si sono chiesti in questi giorni -è possibile fare una video lezione in sincrono’ , ma se mi registrano ? …e se divulgano? posso registrare a mia volta la lezione e darla a chi non è on line o non ha la linea internet? ma il collegio non lo ha deliberato !!! …tanti i twitter in tal senso in tutti i social di settore, eppure in questi giorni, ma forse anche prima, per velocità molti di noi hanno attivato il gruppo wzp della classe, insomma come sempre predichiamo bene e razzoliamo male, anche su questo argomento bisognerà che ci diamo norme di comportamento; sono sicura che i prossimi collegi di settembre saranno molto animati ma per lo meno parleremo per esperienza e non per ideologia. Tra i docenti in questi giorni è scattata la ricerca spasmodica alla piattaforma più semplice per realizzare video conferenze e registrare lezioni live o in streaming: quelle più interessanti ed open source sono: Jitsi, Web room e Zoom, ma anche Google ha reso fruibile per le scuole Meet hongout.  Io ho utilizzato indifferentemente web room e Jitsi, web room è un ottimo ambiente di lavoro offre l’opportunità di utilizzo di una whiteboard su cui scrivere e condividere documenti che restano ai partecipanti, invitati via mail; invece Jitsi offre l’opportunità della video conferenza, la condivisione dello schermo docente e la possibilità di registrare e condividere su Drop box e youtube. Sicuramente non c’è un'unica ricetta e valida per tutti nella didattica a distanza, molto si gioca non sui materiali da condividere, infatti ce ne sono fin troppi, a sulle attività, spesso ce ne siamo lamentati con le case editrici, in realtà in rete ce ne sono tante (quizlet, Learning app) ma tante ne possiamo creare (Quest base) o chiedere i ragazzi di crearne per poi scambiarle Sul Padlet condiviso e giocare da casa a squadre. In tutto questo scenario, un ruolo determinante è giocato dagli interlocutori, mettendo a sistema le diverse esperienze di questi giorni potremo aggiungere dei capitoli interessanti a questa tematica, non ultima la questione della valutazione, nodo cruciale e spesso spinoso nella scuola Italiana. Al momento le osservazioni che ognuno di noi farà saranno utili per stabilire obiettivi, descrittori condivisibili ed eventuale loro declinazione per la valutazione della formazione a distanza.

Serrone Maria, docente di scienze integrate presso Lotti Umberto I di Andria, ho conseguito la maturità classica e quella magistrale, sono laureata in Biologia, ho maturato alcune esperienze presso il policlinico di Bari come ricercatrice; sono stata consulente come esperta per un ente di formazione che eroga corsi per ottici ed optometristi per diversi anni. Ho iniziato la carriera scolastica nella scuola superiore di primo grado, ho svolto il primo anno di ruolo nella scuola materna, esperienza veramente unica e formatrice. infine sono entrata in ruolo nella scuola superiore nel 2008. Nel 2009 sono arrivata all’istituto Lotti e mi hanno affidato il ruolo di coordinatrice del dipartimento scientifico. Negli anni ho continuato a svolgere il compito di coordinatore, ho assunto il ruolo di funzione strumentale area 1 per diversi anni, ora seguo i lavori del PTOF, sono referente per Invalsi e curo la parte riferita agli esiti nel RAV. Collaboro alla stesura del PDM insieme ad altri colleghi. Dopo la mia prima esperienza digitale con la formazione a tutor Didatech a Napoli, ho iniziato ad avvicinarmi alla didattica digitale, da diversi anni faccio parte del team digitale, ho maturato la mia esperienza come docente in classi digitali e ho svolto il ruolo di esperto anche in PON che trattavano questo tema. Nello staff di dirigenza ho il compito di coinvolgere i colleghi all’uso della didattica digitale, attraverso azioni di diverso tipo tra cui condivisione di buone pratiche e la pubblicazione di una news letter mensile con suggerimenti a tema.
PS. Nel tempo libero sono una speleologa e cerco di coinvolgere quanti fossero interessati al mondo speleologico.

 

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