LA FORMAZIONE A DISTANZA NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE  Illustrazione di una diversa e funzionale attuazione

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Nell’attuale sistema di formazione scolastica, la Scuola assolve al ruolo di palestra ove sviluppare la cultura, la cui genesi latina conduce al verbo colere, coltivare.La formazione culturale nel corso dei secoli si è sviluppata principalmente a seguito di interesse diretto dell’educando che, facendo sacrifici, si pregiava dell’incontro con Formatori, Pensatori e Maestri Autorevoli del luogo ove vivevano.

E, nel tempo le rinunce per avvicinarsi alla cultura da parte di molti –meno abbienti in particolare- erano notevoli: si pensi al caso di Giuseppe Di Vittorio che dovette privarsi delle scarpe per acquistare “il libro delle parole”(Vocabolario).In epoca democratica, è stato previsto il diritto allo studio e l’obbligo della istruzione.La scuola pubblica, pertanto, ha rappresentato “i luoghi del sapere e del recupero delle disuguaglianze intellettuali e sociali” così come sosteneva il linguista Tullio de MauroPertanto, la Scuola costituisce un’occasione di incontro, di sviluppo di vita di relazione, di socializzazione ed anche di trasmissione delle più diversificate forme di educazione trasmesse oralmente.Attualmente, nella nostra società globalizzata emergono situazioni in cui la formazione non può essere garantita dalla frequenza fisica di ambienti scolastici di formazione culturale e professionale.Si pensi a casi di Soggetti con patologie, in viaggio, in condizioni metereologiche – lavorative difficoltose; agli eccessivi costi del servizio scolastico, agli ambienti di lavoro distanti dalla scuola, ed ancora a fenomeni –rari- di epidemia, caso così scottante che sta procurando preoccupazione nel presente momento storico.Grande innovazione tecnologica informatica è rappresentata dalla “FAD” formazione a distanza: e l’attuazione di tale progetto coinvolge particolarmente interessati docenti e tecnici, formati o da formare.

In buona sostanza, si effettua offerta formativa mediante il collegamento internet che, in tal caso, permette l’apertura della scuola comportando un’apertura della finestra sul mondo  -tramite un “clic” con mani che aprono detta finestra o, meglio, negli ambienti ove poter raggiungere gli studenti in maniera virtuale.La FAD quindi potrebbe sopperire in situazioni di necessità, alternativa all’apprendimento formale che si sviluppa negli ambienti collettivi.Non per ciò, però, si intende trasformare il docente-formatore in quel “Professore Meccanico” al ricordo di quanto scriveva  Asimov nel libro intitolato “ Chissà come si divertivano” che prevedeva -nell’ambito della formazione futura A DISTANZA- che i discenti lamentassero la carenza di una scolaresca di cui far parte con condivisione di spazi fisici ed assaporassero un descritto ricordo di testi cartacei da sfogliare. Nel caso della lezione frontale, infatti, è il Maestro –per mezzo della parola con la quale esprime il suo pensiero, a consentire all’allievo di raggiungere il sapere e ad incoraggiarlo con l’esempio ad usare la ragione(in ricordo del pensiero di Bonaventura da Bagnoregio).Tramite la FAD si attua una cd “rivoluzione antropologica” in materia.

Ma, a tal punto, nasce spontanea la seguente domanda: “ in chiave pedagogica come si pone la FAD?”Indubbiamente, l’interazione che si realizza mediante il sistema informatico, quale “medium” tra docente e discente richiede e comporta maggiore responsabilità nel recepire l’azione didattica all’insegna di un “fare artigianale” proprio di ogni processo artistico finalizzato alla creazione di prodotto artistici di conoscenza, mediante elementi di intuizione, competenza ed abilità del soggetto che apprende.In tal caso la conoscenza che viene costruita grazie supporto di tecnologie e-learning , formali ed informali, rappresenta il prodotto artistico originale che ogni soggetto crea mediante le interazioni didattiche con gli altri soggetti.I diversi elementi didattici descritti si collocano dentro ad una interpretazione pedagogica di tipo fenomenologico che pone al centro del discorso il soggetto, i soggetti e gli aspetti di relazione che scaturiscono tra questi nei diversi contesti di vita ma che per diversi aspetti richiama anche alle dimensioni proprie del problematicismo pedagogico.Entra in gioco, quindi, il ricorso alla metacognizione.In definitiva: mediante la FAD  i soggetti desiderosi di apprendimento sfoderano tutte le potenzialità al fine di raggiungere un determinato obiettivo: quindi la conoscenza si realizza perché effettivamente richiesta e necessitata, a servizio dei richiedenti, senza alcuna forma di costrizione.

Paola Colucci, nata a Cerignola(Fg) il 25.12.1959, residente in Manfredonia. Diplomata presso il Liceo Classico consegue Laurea nel 1984 in giurisprudenza, e l'abilitazione allo svolgimento della professione forense nel 1987 presso la Corte di Appello di Bari. Già Consigliere Amministrativo P. T. a Milano, applicata al Gabinetto Programmazione della Direzione Provinciale P. T.; Funzionario IX qualifica Inpdap, Consulente Legale Inpdap, Avvocato, Abilitata all'insegnamento di Discipline Giuridiche ed Economiche ed a Scienze Umane. È stata docente di Diritto ed Economia presso Scuole Secondarie Superiori ed è attualmente docente di Scienze Umane presso il Liceo "A. G. Roncalli" di Manfredonia. Coniugata, madre di due figlie

 

 

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