Avanguardie educative: lavoro in sinergia per innovare la scuola

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Dirigenti scolastici, figure istituzionali e docenti si sono riuniti a Torino nei giorni 24 e 25 ottobre 2019, per partecipare con entusiasmo al Seminario Nazionale della Rete Avanguardie educative nell’ambito del progetto “Processi di innovazione organizzativa e metodologica”

. Due giorni no stop per riflettere sulla scuola del futuro, basata non esclusivamente sulla trasmissione delle conoscenze attraverso la lezione frontale, ma su una attività didattica di tipo laboratoriale al cui centro si pone lo studente con i suoi bisogni, attore attivo dell’apprendimento e dello sviluppo delle competenze trasversali. Per innovare la didattica e realizzare “l’economia della conoscenza” si rende necessaria un’azione di sistema, che vede in primis impegnati i Dirigenti scolastici, quali promotori delle pratiche innovative e loro stessi in formazione: in quanto tali divengono leaders educativi dell’apprendimento. Una dirigenza che apprende rappresenta, infatti, un forte incentivo per migliorare le pratiche di insegnamento, coinvolgendo i docenti nella condivisione  e diffusione anche in Rete di nuove metodologie didattiche ed organizzative. La ricerca di INDIRE ha dimostrato che l’innovazione funziona se condivisa e non è calata dall’alto, per cui la strategia vincente è quella di far sistema tra reti di attori che, partendo dalla tradizione, si muovono nella direzione del cambiamento e dell’innovazione.

Il Seminario a Torino ha permesso momenti autentici di confronto con figure professionali di notevole spessore. Particolarmente significativo ed emozionante è stato conoscere di persona alcune  professioniste del mondo della scuola, facenti parte del gruppo Discentes di Qualità, con le quali sono state condivise esperienze, scambiate idee e opinioni anche durante momenti di piacevole convivialità. Molto apprezzato l’intervento in modalità meeting della dott.ssa Raffaella Carro, ricercatrice INDIRE, che ha relazionato in merito agli Ambienti di apprendimento e ruolo dello spazio come terzo educatore, illustrando  modelli di organizzazione dello spazio e della didattica in alcune scuole nordeuropee e mettendo in luce importanti esperienze italiane, quali la “Reggio Children Approach”, secondo il pensiero pedagogico di Loris Malaguzzi. Il modello proposto è “1+4 spazi educativi per la scuola del terzo millennio”, dove per “1” si intende lo spazio di gruppo, evoluzione dell’aula tradizionale, e per “4” gli spazi flessibili  della scuola e complementari, tra cui, ritornando alle radici del mondo classico l’Agorà, luogo di incontro e di dialogo.

I partecipanti hanno svolto lavori di gruppo per idea, che hanno riguardato l’uso flessibile del tempo e gli ambienti digitali ICT, percorsi di scrittura collaborativi, TEAL (Tecnology enhancing active learning), Oltre le discipline. Sfruttando le opportunità che vengono offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali, utilizzando un nuovo setting di arredo come nel modello DADA, l’attività del docente si modifica in funzione di una sempre maggiore centralità dello studente, che sviluppa e rafforza il proprio apprendimento autonomo e tra pari. Una metodologia particolarmente apprezzata da studenti e docenti è il Debate, che affonda le proprie origini nell’arte oratoria del V e IV secolo a.C. di personaggi quali Lisia, Isocrate, Demostene, Eschine, che esponevano le proprie argomentazione per indurre alla persuasione.Oggi come allora l’argomentazione rende possibile il dialogo, fondamentale perché si abbia un processo formativo. Dunque, una scuola proiettata nel futuro? Il futuro è nella scuola.

Daniela Montinaro è nata a Lecce nel 1973. Ha studiato Lettere Classiche presso L’Università degli Studi di Lecce, dove nel 1992 si è laureata con 110 e lode con tesi in Letteratura Greca.Nell’anno accademico 1997 – 1998 ha seguito il Corso di Perfezionamento in Filologia Classica e analisi formale contenutistica di testi classici e ha partecipato ad un Convegno Internazionale di Studi sulla cultura greca antica “MEDEA NELLA LETTERATURA E NELL’ARTE” tenutosi presso l’Università di Urbino e ad un Convegno Internazionale di Studi su “GIULIANO IMPERATORE, LE SUE IDEE, I SUOI AMICI, I SUOI AVVERSARI” tenutosi presso l’Università di Lecce. Nel 2004 ha seguito  il Corso di perfezionamento in “Letteratura della Grecia antica: elementi di retorica” e nel 2005 il Corso di perfezionamento annuale in “L’insegnamento della Storia antica”.Dall’anno scolastico 2000 – 2001 insegna Materie letterarie, Latino e Greco presso il Liceo Classico “G. Piazzi – C. Lena Perpenti” di Sondrio, dove dal 2015 ad oggi ricopre l’incarico di vicaria del Dirigente scolastico. Nell’anno scolastico 2014 -2015 ha acquisito il Master di II livello in “Dirigere, organizzare e gestire le Istituzioni scolastiche e formative”  con esito 60/60.Ha rilasciato un’intervista alla giornalista RAI Flavia Marimpietri “A scuola con l’archeologia”, pubblicata sulla rivista Archeo n. 9 settembre 2014.Nel dicembre del 2015 ha partecipato in qualità di relatrice al Convegno “E se la guerra di Troia fosse stata combattuta nel Baltico?”, che si è tenuto presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese su invito del prof. Paolo Musso, presentando il libro “Omero: nel Baltico?” recensito dal prof. Silvano Tagliagambe. Il 12 aprile 2017 ha tenuto la conferenza “Ovidio: il poeta della leggerezza tra l’elegia e l’epos”  e il 10 gennaio 2018 la conferenza “Orazio, il figlio della fortuna” presso l’UniTre di Sondrio. 

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