Formazione referente Covid, la vera scommessa del Ministero

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In questi giorni alcuni  docenti sono chiamati a confrontarsi quasi in prima persona con il problema Coronavirus . Parliamo del referente Covid, questa nuova figura che il Ministero nel protocollo d’Intesa del 6 agosto 2020 ha deciso d’inserire in ambito scolastico a tutti gli effetti.

 

Non mancano però alcune disconnessioni in ambito contrattuale, una tra tutte,  – risiede nel fatto che le indicazioni operative da un lato raccomandano alle scuole e ai servizi educativi dell’infanzia di “identificare dei referenti scolastici adeguatamente formati…” (vedi paragrafo 1 delle indicazioni operative) e dall’altro, invece (paragrafo 1.3), dispongono che “in ogni scuola deve essere identificato un referente scolastico per COVID-19”.

 Da qui tutte le perplessità di carattere contrattuale per una figura finora non prevista e che, almeno per un certo verso, è riconosciuta in via precettiva dal documento. Altro elemento riguarda l’idennità di questa figura, ad oggi si fa fede ancora alle risorse del FIS (ai sensi dell’art.88 del CCNL 2006/2009) e in fase di contrattazione di Istituto.

Poi c’è una nota ancora da precisare che riguarda la formazione. Il docente non è né un medico né un infermiere quindi le sue conoscenze potranno essere utili solo in fase organizzativa così come la formazione acquisita. In questi giorni un sacco di enti ed organizzazioni accreditate dal Miur “sfornano” corsi per referente covid, docenti, alunni, genitori ecc.

 Il problema è: “Come fa il referente Covid a riconoscere “precisamente” i sintomi di una persona infetta, in modo da non sovraccaricare tutto il circuito relativo all’Ats?”. Si rischia dunque di mandare a casa bimbi con 37,5 di temperatura però con tanta tosse, o con sola una scarica di diarrea oppure con una piccola crisi respiratoria. 

Il punto è che tutti i docenti non sono formati e nello stesso tempo pronti a prendersi una responsabilità simile. L’attività preventiva dunque che riguarda tutte quelle belle cose come ( svolgere un ruolo d’interfaccia, comunicare al dipartimento di prevenzione, monitorare le assenze ecc), possono svolgersi solo in orari al di fuori del servizio e vista la carenza di docenti sicuramente subirà ritardi.

La formazione è in continuo “Work in progress” anche perché non si conoscono bene tutte le varie sfaccettature del virus. Con l’arrivo di novembre bisognerà fare i conti anche con l’influenza e non sarà facilissimo distinguere determinate situazioni, il rischio è quello di mandare a casa studenti con un semplice raffreddore.

Da non sottovalutare però anche il problema stranieri, nelle periferie delle grandi città si fa fatica a trovare contatti con famiglie rom e di altre nazionalità appena arrivate in Italia. Il pediatra di riferimento a volte non si trova e quasi sempre i genitori non rispondono al telefono. Cosa si fa in questi casi? L’unica via d’uscita per un docente, in caso di contagio o alunno infetto è quella di chiamare l’ambulanza.

Una decisione ed una scommessa difficile quella del Ministero, si spera in un impegno dello stesso nel tutelare questa figura che al pari del dirigente scolastico dovrà interfacciarsi con l’Ats, la segreteria didattica per l’anagrafica, pediatri e medici curanti vari. Formazioni complete come quella della Eduiss, accreditata dal Ministero della Sanità propone un ventaglio di situazioni pratiche abbastanza reali nell’ambiente scuola. 

Sarà un anno difficile e ricco di sorprese per il referente covid, bisognerà dunque armarsi di pazienza e buon senso, caratteristiche ormai ‘fondanti’ per noi educatori.

Alfredo Lanzone docente di sostegno in ruolo presso la scuola secondaria di primo grado Gaetano Negri (Ics Calasanzio) di Milano. Laureato in Scienze Motorie con Lode presso l'Università degli studi di Foggia e con abilitazione Ssis in educazione fisica e sostegno conseguite presso l'università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha Lavorato come giornalista sportivo, con diversi quotidiani ed altre testate anche digitali tra cui: Il giornale D'Italia, Il Giorno, Il Meridiano, Acid Jazz, tuttotoro.com, il grecale (Age) ed in Tv locali: Telenova e Lombardia Tv. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2004, ha condotto per anni diverse trasmissioni in radio. (radiopunto.it e silvermusicradio.it).  perimentazioni deep house.

 

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