Scuola e famiglia: difficile l’interazione, ma possibile la realizzazione.

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Scuola e famiglia due mondi in parallelo e due mondi spesso distanti dal perseguire  quel obiettivo comune che e’ la formazione di un individuo. Spesso si sottende la loro collaborazione nel voler educare e formare un alunno che comincia i propri passi fin dalla scuola dell’ infanzia che tanto contribuisce allo sviluppo dell’ identita’,toccando vari aspetti del bambino che vanno dalla sfera emozionale ,fin ad arrivare alla sfera cognitiva, sviluppando il linguaggio nella sua piu’ estesa espressione.

Quindi entrambi rivestono ruoli educativi di altissimo valore sociale e istituzionale, sin dalla nascita il ruolo della famiglia e’ cruciale per la formazione del bambino che diventera’ il cittadino del domani,egli trascorre nel frattempo buona parte della propria vita tra le aule scolastiche,apprende e allo stesso tempo cresce insieme ad altri individui ,cio’ che acquisisce lo investe nella vita di tutti i giorni e la famiglia dovrebbe costituire parte integrante del sistema scolastico. La stessa dapprima impartisce educazione e pertanto trasmette ai propri figli i primi elementi dell’ apprendimento. Cio’ vuol dire che scuola e famiglia hanno delle finalita’ formative ed educative molto simili,ma nonostante cio’. specialmente nella societa’ di oggi, non sempre collaborano per un  obiettivo comune.la causa sarebbe da rinvenire nel corso del mutamento della societa’ ,dei costumi,dei valori e dei ruoli genitoriali e altresi’ dei ruoli degli stessi docenti.I ruoli dei docenti,cosi come i ruoli dei genitori sono mutati perche’ la societá si modella su altre richieste educative  che si fondano su nuove teorie pedagogiche e psicologiche o su altri modelli che vedono l’ individuo come un soggetto di apprendimento inteso nella suo essere piu’ dinamico e attivo accompagnato dal cosiddetto apprendimento significativo, cosi’ mutano l’ instaurarsi dei rapporti tra genitori e figli, docenti ed alunni.

Non si puo’ pensare di insegnare come vent’ anni fa e non si puo’ pensare di educare i propri figli come in un tempo remoto,i ruoli genitoriali sono cambiati e uno dei motivi e’ perche’ la donna, con la parita’ dei diritt,i ha raggiunto un ruolo sociale differente,la stessa lavora e spesso e’ tenuta ad allontanarsi dal proprio domicilio per diverse ore della giornata,invece l’ uomo ha sempre ricoperto un ruolo subordinato alla stessa. Conseguentemente gli stessi pensano che la scuola per certi versi possa sostituirsi a loro, delegando compiti che dovrebbero assumere loro. Motivo per cui la famiglia ha delle aspettative da parte della scuola che sono disattese e che conducono a contrasti e conflitti che portano a delle divergenze. Questo concetto chiaramente e’ discutibile, in quanto non si possono scambiare i ruoli, ma si dovrebbe dare la possibilta’ ad entrambi di proseguire su una stessa direzione che dovrebbe essere quello di raggiungere le stesse finalita’. .Inoltre mentre un tempo la scuola ricopriva un ruolo sociale piu’ marcato, negli ultimi anni questo e’ venuto meno, perche’ la famiglia probabilmente ha attribuito meno valore e meno fiducia ad una grande Istituzione come la scuola.

Cio’ e’ conseguenza del fatto che la societá ha impersonificato dei modelli diversi relativi alla famiglia e alla scuola, mutandone i ruoli.,le funzioni,i valori che ognuna dovrebbe incarnare,la fiducia che col tempo e’ andata a scemare ha compromesso una fondamentale relazione che e’uno dei fattori principali di quel complesso e delicato processo educativo e formativo di apprendimento /insegnamento che vede al centro, come attore protagonista, ciascun alunno nel corso del proprio percorso scolastico ,parallelamente col proprio iter di crescita individuale e personale.Due fazioni a volte l’una contro l’altra,opposti e non coesi,l’una guarda in cagnesco l’altra,non si ritrovano,si discostano e cosi’ che di fronte ad un rapporto disciplinare la famiglia non sempre ne comprende la motivazione e allo stesso modo di fronte a difficolta’di un alunno,rese esplicite da compiti svolti non correttamente o da comportamenti anomali,non sempre la scuola ne comprende il motivo, soffermandosi alle cause che lo generano e neanche a volte si vogliono analizzare le origini di tali malesseri.Allora ci si allontana,ognuno addita l’altro,ma dove porta questo divario?A nulla direi,se non ad alimentare incomprensioni e a discostarci dal piu’ grande degli obiettivi: la formazione dell’ individuo.La scuola non e’per antonomasia solo Istruzione e la famiglia non e’ solo educazione,ma entrambi si intersecano.Ricordiamo quel famoso Patto educativo di corresponsabilita’(Decreto 2007 N.235),documento in cui si enucleano quei principi e comportamenti che scuola,famiglia e alunni si impegnano a rispettare,lo stesso documento e’indice di una imprescindibile interazione tra scuola e famiglia.

Spinelli Elena, docente di lettere,storia e geografia, presso il Liceo artistico U.Brunelleschi di Montemurlo (PO).Laureata in Pedagogia con 110/110 e lode presso l' ex facoltà di Magistero di Bari.Nata a Manduria(TA) il 28/11/1972  e trasferita i Toscana per motivi di lavoro.Abilitata in tutti gli ordini di scuola,entrata in ruolo dapprima nella scuola primaria,poi medie e infine alle superiori.Ho ricoperto diversi incarichi tra cui quello di funzione strumentale INVALSI.

 

     

 

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