MIDDLE MANAGMENT: figure di sistema, una nuova governance per la scuola

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Il testo dell’Atto d’Indirizzo 2021 firmato dall’ex Ministra dell’istruzione L. Azzolina recita così: “in considerazione della sempre più evidente complessità che connota la dirigenza scolastica, costantemente orientata a garantire il buon andamento e la correttezza dell’azione amministrativa ......, sarà necessario valutare la definizione, in seguito ai necessari passaggi legislativi e contrattuali,…., per la prima volta, dell’area del cd. middle management”.

 All’area del middle management potrebbero accedere “secondo modalità trasparenti, docenti capaci, per esperienza, professionalità e vocazione, di gestire attività complesse formalmente delegate….., che possano successivamente concorrere al ruolo della dirigenza scolastica…”. Dall’atto d’indirizzo si evince senz'altro che il “Middle management” sarà costituito da insegnanti in grado di collaborare e aiutare il DS nel governo della scuola, di decidere in modo rapido circa la gestione delle risorse umane, economiche e logistiche; anche nella nuova L. di Bilancio asserisce che i soldi per il rinnovo del contratto saranno utilizzati per premiare i più meritevoli e chi collabora con i DS i quali diventeranno i cosiddetti “middle manager”. 

E bene Sì!! I middle manager potranno sollevare i dirigenti scolastici dai propri oneri e tali figure, nel mondo della scuola, risulterebbero fondamentali per poter attuare quelli che sono gli obiettivi del DS e nello stesso tempo lo affiancherebbero quotidianamente nella vasta gestione e organizzazione di un sistema così difficile qual è la nostra scuola.

Dal punto divista gestionale il DS deve curare tantissimi rapporti, a molti può apparire come una figura che agisce singolarmente e direttamente nel rapporto “uno” a “molti”, però non si può pensare che egli da solo possa essere onnipresente e in grado di gestire tutto in prima persona. Mi verrebbe da pensare che se così fosse, la scuola perderebbe il suo senso di comunità e di progettualità.

Lo stesso PTOF, documento strategico per la scuola, non può essere realizzato dal solo dirigente, ma fondamentale è il lavoro di gruppo in cui entrano in gioco diverse capacità professionali. Ecco che in tutto questo assumono un ruolo fondamentale quelle figure INTERMEDIE tra il DS e la comunità scolastica, che, oltre ad avere un incarico riconosciuto e formalizzato, agiscono da canali affinché gli sforzi e il contributo di ognuno possano convergere verso gli obiettivi comuni e condivisi.

I middle manager, però, non solo affiancherebbero il dirigente, ma diventerebbero anche un importante riferimento per tutti i docenti, per le famiglie e per tutta la realtà esterna che collabora con la scuola, e quest’ultimi potranno contare su personalità con requisiti di competenza. Un vero e proprio supporto per tutta la comunità scolastica!

Non c’è ombra di dubbio che le figure di sistema devono saper mediare tra le richieste che provengono dai DS e quelle che provengono dai propri colleghi, ma nello stesso tempo devono saper collaborare in modo efficace ed efficiente anche con le realtà esterne.  

Motivare, relazionarsi, saper ascoltare e guidare secondo il mio modesto parere sono caratteristiche fondamentali del M.M. nella scuola. Infatti, come si evince dal testo dell’Atto: “potranno diventare middle manager docenti con una certa esperienza, professionalità e con una certa inclinazione e in grado di gestire situazioni complesse”.  Nelle nostre scuole italiane ci sono tanti docenti motivati, professionalmente preparati e interessati a fare carriera ed io credo che proprio a quest’ultimi bisogna rivolgersi, offrendogli innanzitutto una formazione ad hoc, ma anche la possibilità di ricoprire il ruolo di M.M. per fare esperienza e poter diventare, eventualmente, un dirigente scolastico.

Purtroppo l’attuale governance della scuola è ancora legata ad una visione che non sempre tiene conto della sua complessità e dei diversi compiti che vengono affidati, in base agli aspetti organizzativi, amministrativi e didattici ai collaboratori, i quali, insieme ai DS ed ai DSGA, si impegnano affinché la scuola funzioni nei migliore dei modi. Quest’insegnanti INTERMEDI non sono riconosciuti dal punto di vista contrattuale e spesso il loro incarico dura per lo più un anno scolastico con una retribuzione accessoria di modesta entità.

Spero che il middle managment non resti un’utopia nel nostro sistema scolastico, essendo purtroppo ancora oggi l’Italia non al passo con l’Europa in detto tema. 

LOREDANA IMPROTA Docente di ruolo nella Scuola Primaria. Laureata in “Scienze della Formazione Primaria” e in “Scienze dell’Educazione. Specializzazione Sostegno. Master universitario di 1° livello in “Esperti in risorse umane e dinamiche psicosociali per il turismo sostenibile”. Diplomi di perfezionamento della didattica nella scuola primaria.Membro dello staff del 1° CD “G. Oberdan” di Andria. Funzione strumentale Area 2: Valutazione e dell’Invalsi, RAV, PDM, RS. Componente del NIV. Coordinatrice d’interclasse e della didattica. Componente esterno del comitato per la valutazione dei Docenti, nomina USR Puglia. Docente formatrice e inserita nella graduatoria dell’Ambito 8  Puglia per la formazione dei docenti. Esperta PON sia come docente dei progetti che come esperta delle attività di analisi qualitativa di processo/monitoraggio e valutazione dei progetti.

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