LEADERSHIP DISTRIBUITA E MIGLIORAMENTO SCOLASTICO: IL RUOLO DEL MIDDLE MANAGEMENT

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"La leadership distribuita è favorita da una cultura della scuola che veda la leadership come emergente e partecipativa, e che sia esplicitamente impegnata nei valori fondamentali dell'equità e della cittadinanza democratica" Questo implica che ognuno nella scuola sia trattato e valorizzato come una persona con capacità, competenze ed esperienze che possono contribuire allo sviluppo dell'organizzazione e degli individui al suo interno. 

 Si tratta di una cultura che promuove l'apprendimento profondo e olistico, che lascia spazio a nuove idee e che incoraggia attivamente la collaborazione. Un ambiente sociale in cui le persone vengono valutate per ciò che ciascuna di loro porta individualmente al lavoro dell'organizzazione e in cui vengono prontamente istituite relazioni positive per avviare e sostenere il cambiamento, al di là di ogni differenza di status e di altri confini organizzativi. 

“Molte ricerche mettono in discussione l'idea che le organizzazioni possano contare su un 'unico grande leader' per risolvere i problemi. Per un successo duraturo, le organizzazioni non possono dipendere da una sola persona, e nemmeno da un piccolo gruppo di persone, soprattutto quando si tratta di formulare nuove idee, di suscitare ispirazione e senso di direzione, e di escogitare innovazioni volte al miglioramento.” Le ricerche svolte sulle aziende private e su altri tipi di organizzazioni riscontrano complessivamente che quando un ambiente è in continua crescita, aperto agli stimoli e all'innovazione e caratterizzato da modalità di lavoro co-operative, permettono il diffondersi di quell'energia positiva e quell'entusiasmo che aggiungono valore all'organizzazione. 

Questi studi sfidano direttamente l'idea che comandare e controllare gli altri sia il modo migliore per gestire un'organizzazione. Quando le organizzazioni stimolano la creatività in modo efficace, “più che essere meri esecutori di disposizioni, i dipendenti scelgono volontariamente di sviluppare relazioni positive, e lungi dal dover essere controllati scelgono attivamente di mettere il proprio tempo a disposizione di un obiettivo comune e condiviso." Le figure di middle management sono le uniche riconosciute e supervisionate dal dirigente scolastico, rappresentano la sua fonte privilegiata di informazione sullo stato di avanzamento delle attività scolastiche e sui miglioramenti ottenuti.. Questa forma di leadership può condurre a un management scolastico efficace e stabile, ma con poche opportunità di sperimentazione e cambiamento. Sul piano soggettivo, la leadership distribuita include tutte quelle competenze che si sviluppano bottom-up anche in modo informale e da cui promanano preziose capacità organizzative per la scuola sotto varie forme, dalla progettazione condivisa della didattica, alla formazione del personale, al coordinamento organizzativo di attività relative a continuità e orientamento, BES e inclusione, sistema di valutazione d’istituto, innovazione tecnologica, CLIL e altre ancorala leadership distribuita, collaborativa o condivisa «è una proprietà organizzativa finalizzata al miglioramento scolastico».

La prima componente riguarda l’ambito della “Condivisione di pratiche didattiche” in senso ampio, inclusi materiali, esperienze, modalità di valutazione. L’aspetto qualificante di questa componente è la de-privatizzazione delle pratiche professionali tramite lo scambio di conoscenza utile al miglioramento dell’insegnamento. La seconda componente comprende un ruolo attivo degli insegnanti nel fare dimostrazione di pratiche professionali, compresa l’osservazione sul campo di altri insegnanti. 

Si tratta di attività di “Supporto professionale e coaching per la didattica”. La terza componente riguarda le “Attività di mentoring” degli insegnanti a favore di altri insegnanti che, per varie ragioni hanno bisogno di essere inclusi nella comunità di pratiche in essere nella scuola, ovvero insegnanti senza alcuna esperienza, nel primo anno di lavoro, insegnanti nell’anno di prova e insegnanti con precedenti esperienze professionali maturate in altri contesti scolastici. Ecco perché l’dea di rete (meglio: di reti, dovendosi riferire più proficuamente alle attività di coordinamento curricolare tra i gruppi di dipartimento dall’orientamento all’inclusione, alla formazione, alle esperienze di collaborazione con il mondo del lavoro, alla comunicazione interna ed ai rapporti esterni) richiama / evoca un tipo di organizzazione (reticolare appunto) più riconducibile all’idea di leadership diffusa. E questo perché la leadership diffusa implica visione e strategia organizzativa probabilmente più adatte per governare un’istituzione formata in massima parte di personale con elevati livelli di istruzione e di specifica e qualificata formazione professionale.

Va però anche richiamato e sottolineato a questo punto che, per quanto riguarda i livelli di motivazione e professionalità degli insegnanti, queste specificità, da sole, non fanno la differenza. O almeno non la fanno fino in fondo. La differenza – è di questo che si dovrebbe avere maggiore consapevolezza – la fanno soprattutto: un quadro normativo chiaro, considerazione sociale, da promuovere e costruire convintamente e concretamente, e risorse appropriate.

Ma sulla Leadership diffusa qualche chiarimento in più andrebbe introdotto.

E in primo luogo sulla sua ‘costruzione’. Che è sensata e produttiva – la Leadership – solo se esclude un de-potenziamento del ruolo del DS e si mettono in primo piano le funzioni che gli sono più proprie: di ‘conduzione’ e direzione e, insieme, di gestione e valorizzazione delle risorse – a partire da quelle professionali. In questa prospettiva, spetta al middle management la funzione di integrazione tra la rigidità delle norme e la discrezionalità dei singoli, tra l'immaterialità degli obiettivi e la concretezza delle azioni per conseguirli, tra il mantenimento dello status quo e l'innovazione,

Si auspica con la leadership diffusa possa ridare lustro alla categoria dei docenti..

GRAZIA INCHINGOLO Docente scuola primaria dal 2005.Laureata in Scienze della formazione presso Università degli studi di Bari. Specializzata nel Sostegno e Dsa presso centro Studi Erickson di Trento.Tutor tirocinanti Scienze della formazione e tfa  Formatore docenti dal 2018 .Conseguiti vari corsi di perfezionamento e master post laurea presso Università degli Studi Di Bari.

 

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