DALL’INTEGRAZIONE ALL’ INCLUSIONE: PAROLE CHIAVI PER IL SUCCESSO FORMATIVO

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La scuola italiana accoglie nelle sue classi, da più di trent’anni, tutti bambini, bambine, ragazze e ragazzi DIVERSABILI, pertanto tutti i docenti della classe hanno la stessa responsabilità nella realizzazione del processo di integrazione ED INCLUSIONE scolastica che non è solo di competenza del docente di sostegno.

Ciò è meraviglioso!!, perché ci fa ben comprendere che dobbiamo farci “carico” degli alunni in quanto tutti dobbiamo essere disposti alla cooperazione e al co-teaching.

Nel corso di tutti questi anni si è passati da una logica dell’esclusione a quella dell’inserimento fino ad approdare alla logica dell’integrazione e dell’inclusione, in cui l’alunno diversamente abile non è più visto come emarginato e atrofizzato in classi differenziali. Ecco perché ritengo che la ragionevolezza dell’inserimento ha rappresentato il primo livello adottato dalla nostra società in favore delle persone in difficoltà. Un importante passo avanti è stato fatto rispetto alle modalità emarginanti o riduttive degli anni precedenti ed ha posto, senza ombra di dubbio, l’apertura mentale verso una funzione pedagogicamente più significativa quale è quella dell’integrazione e dell’inclusione.

L’integrazione sicuramente è stato il secondo livello che ha sancito il diritto e il riconoscimento del disabile alla partecipazione e al coinvolgimento della propria vita alla nostra comunità, mentre l’INCLUSIONE, intesa come promozione psico-fisico personale dell’individuo, si è posto l’obiettivo più importante che è quello di intervenire per una migliore funzionalizzazione delle abilità deficitarie (recupero) ed alla valorizzazione delle risorse personali.    

Una delle leggi più importanti è stata la L.517/77 ( primo testo legislativo regolante l’integrazione di tutti gli alunni disabili nelle scuole elementari e medie; istituzione della figura dell’insegnante di sostegno ), nella quale si è sancito che la presenza del disabile nella scuola non è più qualcosa di eccezionale, ma va a determinare una riorganizzazione della stessa  per essere pronta ad accogliere la presenza del bambino con abilità diverse. 

Quanto su detto ha indubbiamente spinto molti studiosi di pedagogia a ritenere che la pratica didattica tradizionale, impartita agli alunni e in particolare modo ai bambini diversabili, non può seguire le stesse modalità di insegnamento o di trasmissione delle conoscenze. Ogni bambino è originale e speciale ed è per questo che sono richiesti metodi differenti nel rispetto delle diversità e delle identità.

E’ molto importante che si segua un percorso che rispetti le CAPACITA’ E I TEMPI DI APPRENDIMENTO: si possono percorrere strade diverse ma TUTTE possono condurre agli stessi obiettivi. Si possono trattare argomenti con modalità, linguaggi ed anche con tempi diversi proprio nel rispetto delle capacità e delle potenzialità di ciascuno.

Non si deve partire dal concetto della negazione delle differenze, ma dal suo contrario, ovvero dal presupposto che ogni alunno è diverso dall’altro ed è proprio questa diversità che lo rende unico e singolare, e questo vale per tutti gli aspetti: cognitivi, di apprendimento, socio – affettivi, culturali e linguistici. 

Affinché si possa realizzare il successo formativo si devono mettere in atto programmi educativi adeguati e forme di sostegno per ogni alunno ed assicurare la presenza, la partecipazione dei diversabili a tutte le attività scolastiche. Ecco che entra in gioco la progettazione dell’INCLUSIONE, intesa come costruzione di un contesto inclusivo e partecipativo in cui ognuno può sviluppare le proprie potenzialità e abilità. 

Non va dimenticato che l’inclusione NON deve essere il punto d’arrivo affinché ESSA si realizzi, ma il punto di partenza per accogliere e valorizzare sin da subito tutte le differenze, perché, e questo non va dimenticato, che dietro ogni differenza c’è una PERSONA con le sue fragilità e abilità. 

IMPROTA LOREDANA Docente di ruolo nella Scuola Primaria. Laurea sia in “Scienze della Formazione Primaria” che  in “Scienze dell’Educazione. Specializzazione Sostegno/primaria. Master universitario di 1° livello in “Esperti in risorse umane e dinamiche psicosociali per il turismo sostenibile”. Diplomi di perfezionamento della didattica- scuola primaria.  Funzione strumentale Area 2: Valutazione e dell’Invalsi, RAV, PDM, RS. Componente del NIV. Negli anni passati ho svolto la funzione di coordinatrice d’interclasse e della didattica. Componente esterno del comitato per la valutazione dei Docenti, nomina USR Puglia. Docente formatrice e inserita nella graduatoria dell’Ambito 8 Puglia per la formazione dei docenti. Docente a contratto presso l’Università di Foggia per il corso di specializzazione laboratori TFA / sostegno. Esperta PON sia come docente dei progetti che come esperta delle attività di analisi qualitativa di processo/monitoraggio e valutazione dei progetti.

 

 

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