FARE MEGLIO E FARE DI PIU’ PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Il contratto che vorrei)

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Nelle nostre scuole è sempre più evidente la complessità delle classi, una complessità che viene inquadrata per lo più come  area dello svantaggio scolastico, ricomprendendo problematiche diverse, definite nell’insieme come Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs).

 Il nostro Paese è ora in grado, trascorsi più di trent’anni dalla legge n.517  del 1977, che diede avvio all’integrazione scolastica, di considerare le criticità emerse e di valutare, in maniera ponderata, la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema. 

Non mi soffermerò sulle tre differenziazioni dei Bisogni educativi speciali: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio- economico, linguistico, culturale, bensì sulla figura del Docente di Sostegno e sulle attese della funzione specifica legate al miglioramento della didattica, della metodologia e delle strategie pedagogiche e psico-sociali in chiave evolutiva. 

La legge 170/2010, sotto questo aspetto, ha rappresentato un punto di svolta, perchè ha avviato un differente percorso  di cura educativa, rendendo concreti i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES non soltanto dal Docente di Sostegno, ma anche dal  docente curricolare e da tutto il team di docenti coinvolto. 

I BES richiedono l’elaborazione di un percorso individualizzato e personalizzato anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES come utili strumenti di lavoro in itinere per tutti i docenti. 

Ciò ha spinto con una certa urgenza ad adottare una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale. L’inclusione risponde, infatti,  alle nuove esigenze formative che emergono dai nuovi contesti della scuola italiana, alle richieste di approfondimento e accrescimento delle competenze degli stessi docenti e dirigenti scolastici.

Ciò ha spinto il Ministero a sottoscrivere un accordo quadro con le Università per l’attivazione di  corsi di scienze della formazione e di corsi di perfezionamento professionale  e/o master rivolti al personale della scuola. Sono più di dieci anni che sono stati attivati corsi in “Didattica e psicopedagogia dei disturbi specifici di apprendimento” in tutto il territorio nazionale per consentire una piena e consapevole formazione dei Docenti chiamati a fronteggiare  la complessità della classe. 

Eppure, si sente ancora nelle scuole aleggiare la speranza che le cose cambino ulteriormente in termini di progettualità inclusiva e di lavoro in team.  La formazione e l’aggiornamento dei Docenti ha subito negli ultimi anni una accelerazione senza precedenti, con una sempre più chiara consapevolezza delle necessità professionalizzanti per la categoria. Nonostante ciò, seppur alla luce degli indiscutibili impegni ministeriali, il Docente di Sostegno e il Docente di classe si sentono molte volte in balia delle situazioni contingenti e imprescindibili del quotidiano vivere della classe in cui insegnano. 

I ruoli si confondono alcune volte, le funzioni specifiche si alterano, le difficoltà giornaliere spostano l’ago dell’interesse verso la gestione di circostanza, deprivando ruoli e percorsi. 

Capita di provare demotivazione per la mancata presa in carico delle neccessità dell’alunno, della famiglia o del docente stesso a causa degli intoppi della macchina tecnica e organizzativa che vede la Scuola ed il suo Dirigente Scolastico ingabbiati nel sistema di autorizzazioni, mancata partecipazione e non piena consapevolezza da parte delle agenzie del territorio, da parte delle istituzioni e degli stakeholders. 

L’impegno è sempre grande, è sempre ricercata la strada più fattiva e veloce per la giusta inclusione dei Bes e degli alunni tutti, affinchè nessuno si senta escluso, ma i Docenti contrattualmente sentono di  poter avere di più. Un contratto specifico che riconosca la responsabilità, i rischi e le difficoltà del Docente di Sostegno e che ne tuteli il ruolo ad ampio spettro rafforzando la consapevolezza che  la sostituzione di colleghi assenti, ed il giammai ‘fuori dalla classe’ con l’alunno disabile,  rappresentino la faccia di una scuola che non esiste più.    

Angela Cascella, Dirigente scolastico in attesa di nomina e docente da 22 anni, con lauree in lettere moderne ed in Scienze della comunicazione. Giornalista pubblicista dal 2013, ha collaborato con diverse testate giornalistiche occupandosi anche di recensioni di romanzi. Curatrice letteraria del saggio ‘Il lato oscuro dell’amore’ (Franco Angeli) ed.  , storie di stalking e femminicidio , segue con interesse il delicato problema della violenza di genere. Scrittrice e poetessa per passione ha pubblicato diversi contributi con la Casa editrice Pagine e con la Giulio Perrone Editore. La sua massima, tratta da Shopenahuer, è : ‘La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine e' vivere, sfogliarli a caso e' sognare’ .

 

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