UN CONTRATTO SCUOLA 2.0

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Il contratto che vorrei!

Abbiamo voluto dedicare il primo numero dell’anno scolastico 2021/2022 della nostra rivista “MAGIC e-school” a una riflessione necessaria e doverosa da parte dei docenti e dirigenti su “Il contratto che vorrei!”nella speranza di poter dare un modesto contributo alle Organizzazioni Sindacali e al Ministro nel momento in cui si accingono a delineare i futuri contorni del prossimo contratto collettivo nazionale per i lavoratori della conoscenza per contribuire al tentativo di puntare ad una contrattazione che nasca dal basso, nella logica del 2.0.

 Anche per questa tornata contrattuale, come nelle peggiori tradizioni delle contrattazioni per il rinnovo dei Contratti collettivi nazionali per la scuola, il CCNL 2019-2021 sarà giocato in “zona cesarini”. Eppure, quando nell’aprile 2018 si chiuse l’ultimo contratto, in vigore, senza risolvere alcuni aspetti relativi soprattutto ai tempi da dedicare alla formazione in servizio, diventata obbligatoria con la Legge 107, si prese l’impegno di riprendere, già da luglio 2018, gli incontri per il contratto 2019-2021.

L’anno scolastico della speranza 

Un altro anno scolastico è ripartito e con esso si sta vincendo anche la sfida culturale e sociale che ha scommesso sulla ripartenza della scuola come “metafora” della ripartenza delle attività sociali, culturali, lavorative necessarie per un Paese che vuole crescere ed essere all’altezza degli appuntamenti con il futuro, mai così vicino.

Se la scuola fa ben sperare per la positiva ripartenza è grazie all’impegno e all’abnegazione di tantissimi Dirigenti Scolastici, docenti, Dsga, che hanno affrontato positivamente e con determinazione tutti i problemi determinati dall’emergenza sanitaria: sicurezza, green pass, didattica digitale integrata, a distanza, formazione per l’inclusione e l’insegnamento dell’educazione civica e, sarebbe opportuno che la contrattazione riconosca il loro ruolo, il loro impegno, non solo in termini economici, ma nel delineare uno stato giuridico che riconosca i diversi compiti e funzioni svolti da tutti.

Middle Management nel prossimo contratto?

Il primo incontro tra ARAN e Organizzazioni sindacali di categoria, per la presentazione della piattaforma contrattuale, ha fatto già capire che l’argomento topico da affrontare sarà la configurazione giuridica e contrattuale dei tantissimi docenti che costituiscono, all’interno delle scuole, il middle management: docenti collaboratori del dirigente, componenti lo staff del capo d’istituto, i responsabili di plesso, team per l’innovazione e animatori digitali, docenti referenti per la formazione, coordinatori di classe e di dipartimenti, docenti referenti contro il cyberbullismo, referenti covid ,a cui è doveroso un ringraziamento ed un riconoscimento per il brillante lavoro svolto in questi due anni scolastici.

Sia nell’atto di indirizzo del 4 gennaio del precedente Ministro, sia nelle linee programmatiche dell’attuale Ministro si ritiene doveroso riconoscere contrattualmente il lavoro svolto da questi professionisti che mettono a disposizione il loro tempo, la loro passione, la loro capacità relazionale e organizzativa a favore dell’organizzazione in cui operano. 

Le prime avvisaglie registrate nel primo incontro tra ARAN e Organizzazioni Sindacali non lanciano segnali positivi in quanto queste ultime, all’unanimità, hanno subito respinto, accecate da un egualitarismo che fa torto alla pluralità della professione docente, la proposta del Ministero di valorizzare il middle management confermando che le Organizzazioni Sindacali della scuola rappresentano un “freno a mano” per il “motore scuola”, metafora del Ministro Bianchi, usata per definire il ruolo della scuola in questa pandemia. 

Egualitarismo e Autoreferenzialità 

Un egualitarismo improponibile ed arcaico ha condizionato negativamente l’ultimo contratto 2016-2018 con la sottrazione del 30% dei 200 milioni destinati alla valorizzazione dei docenti per spalmarlo su tutte le categorie della scuola. L’autoreferenzialità e le  convenienze gestionali hanno spinto a disapplicare il ruolo degli ambiti territoriali sub-provinciali che permettevano agli insegnanti più motivati di poter scegliere le scuole più funzionali alla loro professionalità e competenza. Ancora più nefasta si è rivelata la scelta del ridimensionamento, nell’ultimo contratto integrativo nazionale sulla formazione, delle reti di scopo che erano diventate catalizzatori di buone esperienze formative per consentire ai lavoratori della conoscenza di stare al passo con le tematiche dell’innovazione necessarie nelle nuove frontiere della formazione: il lifelonglearning, (apprendimento per tutta la vita) e il lifewide learning (apprendimento in ogni dove). 

Le organizzazioni sindacali come le organizzazioni politiche da anni, purtroppo, hanno rinunciato al loro ruolo di guida e di accompagnamento delle categorie e dei cittadini verso mete ambizione e verso “utopie” e sono diventate “poteri deboli” che inseguono interessi autoreferenziali a scapito della partecipazione dei cittadini, dei lavoratori della conoscenza. 

La negoziazione nazionale, per un serio contratto di lavoro di una categoria così ampia e diversificata, necessita di tempi distesi, di coinvolgimento della categoria già nella fase di confronto e, invece la mancanza di tempo costringerà, sicuramente, a chiudere sulla parte economica e a lasciare aperti i tanti problemi che le comunità scolastiche dovranno risolvere senza riferimenti normativi e contrattuali precisi.

Nel nuovo millennio è opportuno che proprio dalla scuola, anche per onorare la nuova frontiera dell’educazione civica prevista dalla Legge 92 del 2019, si rinunci alla pratica della delega ai “poteri deboli” del proprio destino e si riappropri del proprio “potere forte” della partecipazione, della cittadinanza. Saremmo un bell’esempio per questa Italia che si è affacciata di nuovo al premio Nobel con il Prof. Parisi se la scuola e le comunità professionali si riappropriassero delle loro sorti e delle sorti della scuola e di questo Paese.

Luigi Martano Laurea in Pedagogia- Abilitazione Insegnamento Materie Letterarie Scuole Superiori 2° grado Dirigente scolastico per 28 anni nelle scuole del primo e secondo ciclo. Giudice Onorario Tribunale per i Minori presso Corte di Appello di Taranto - Ha svolto numerosi incarichi ispettivi per la verifica dei requisiti delle scuole paritarie- Componente Nuclei di Valutazione dei Dirigenti Scolastici della Puglia

Autore “Leadership per l’apprendimento”- ( 2017) corso online per la preparazione al concorso per Dirigenti scolastici 

 Autore “Il Dirigente Scolastico-Authority territoriale del successo scolastico”

Autore “Una pedalata verso il successo”

Autore “ I care …per una scuola inclusiva”

 

M.A.GI.C. - Education Training

Tel.0832.521887 - Cell. 368.581458
Via Arturo Caprioli N°8 - 73100 Lecce
P.I.05034810753 - Email luigimartano51@gmail.com

© M.A.GI.C. Education Training di Luigi Martano All Rights Reserved.Design By Promowe.it

Search