Dalle Linee pedagogiche agli Orientamenti Nazionali: il potenziamento del sistema integrato zerosei per superare le disuguaglianze e garantire pari opportunità ai bambini e alle bambine

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A 50 anni esatti dall’emanazione della legge 1044/1971 che istituiva i Nidi d’infanzia, nel 2021 il Ministero dell’Istruzione ha acceso un faro sul segmento zerosei con due importanti documenti: le Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei. di cui all’art. 10 del D.lgs n. 65/2017, e gli Orientamenti nazionali per i servizi educativi, frutto del lavoro sinergico della Commissione nazionale per il sistema integrato di educazione e d'istruzione, già presieduta dal compianto Giancarlo Cerini e oggi dalla prof.ssa Mantovani.

Entrambi i documenti costituiscono la dimensione pedagogica, potremmo dire l'anima, delle azioni chiamate in campo dal D. L. 65/2017 che consisterebbe, altrimenti, solo di un’operazione finanziaria, privo di quella visione pedagogica che mette al centro il bambino non più oggetto di cura, ma fulcro di un processo educativo più ampio.

Questo cambio di prospettiva, che va dalla cura all’educazione del bambino nei suoi primi magici 2000 giorni di vita, ha modificato la governance del segmento zerosei dando maggiore centralità al Ministero dell'istruzione che diventa promotore di un dialogo interistituzionale tra UU.SS.RR. Regioni, ANCI regionali, Comuni, Enti locali, tutti chiamati a dare il loro contributo nella fase di consultazione nazionale che ha preceduto la ratifica finale dei due documenti.

Le linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, dialogano con gli attuali documenti di natura ordinamentale per la scuola dell’infanzia cioè le Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012, aggiornate con i Nuovi scenari del 2018, offrendo un'idea di insieme rispetto ai due segmenti 0-3 e 3-6, nella prospettiva che diventino un unico percorso e si superi l’idea per cui il bambino cominci ad essere considerato ‘persona’ a 3 anni.

Il documento è articolato in 6 parti: nella parte I si parla dei diritti dell'infanzia con un inquadramento normativo; la parte II riguarda l'ecosistema formativo e presenta i servizi educativi come un punto di riferimento sicuro e accogliente per i bambini e per le famiglie; la parte III La centralità dei bambini rappresenta l’architrave pedagogica che mette al centro il progetto educativo trasformando il servizio relativo alla fascia 0-3 da assistenziale in educativo.

Nella Parte IV Curricolo e progettualità il “progetto pedagogico” lascia spazio all’idea di un curricolo unitario che vede il bambino in una prospettiva di continuità nei suoi primi anni di vita; gli apprendimenti nel segmento zerosei si sviluppano secondo una spirale anche in continuità con il successivo percorso scolastico 6-10. L’organizzazione degli spazi, dei tempi e dei gruppi di apprendimento è la trama visibile del curricolo di ogni istituzione educativa.

La parte V Coordinate della professionalità, di natura organizzativa, fa il focus sulla valutazione del contesto educativo, che deve essere collegiale e coinvolgere l’intero gruppo di coordinatori pedagogici, educatori/insegnanti, genitori; nella parte VI Le garanzie della governance si delinea un modello di governance multilivello con il concorso di diverse istituzioni, dallo Stato alla Regione all’Ente locale, ciascuno con competenze specifiche, ma da svolgersi in sinergia e con spirito di collaborazione. 

Ho potuto constatare il progressivo rafforzarsi di tali sinergie interistituzionali facendo parte di un tavolo paritetico di coordinamento tra USR, Regione e ANCI regionale per l’attuazione del Piano di azione nazionale pluriennale, un atto del Governo, che  destina le risorse finanziarie; si dialoga anche per la definizione di una Legge regionale che disciplini i servizi educativi per l’infanzia e per la promozione della formazione congiunta del personale docente (3-6) ed educativo (0-3).

Gli Orientamenti presentano l’organizzazione dei servizi educativi che accolgono i bambini sotto i tre anni: nidi e micronidi, sezioni primavera, servizi integrativi. Particolare rilievo viene attribuito all’alleanza educativa con i genitori, preziosa risorsa anche per il percorso scolastico successivo: la famiglia deve potersi percepire come protagonista di un progetto educativo ampio, consapevole di essere genitore di un bambino che fa parte di una comunità. 

Obiettivo dello zerosei è fare sistema per rispondere ad un’esigenza viva: superare le disuguaglianze di genere, sociali e territoriali, garantendo contesti educativi dove il diritto alla cittadinanza delle bambine e dei bambini si realizza promuovendo l’inclusione di ciascun bambino, titolare di diritti e di doveri.

Nel Piano Nazionale di ripresa e resilienza si evidenzia il divario rispetto agli standard europei: la disponibilità di nidi è pari al 25,5%, molto sperequata sul territorio, ben al di sotto dell’obiettivo europeo del 33%. Al Sud solo il 10% dei bambini ha l’opportunità di frequentare il nido. Inoltre, la carenza di nidi fa aumentare il fenomeno delle iscrizioni anticipate alla scuola dell’infanzia e poi alle primarie con conseguenze spesso negative sugli esiti scolastici.

Nel documento Iniziative per il rilancio "Italia 2020-2022", noto come Piano Colao, emerge che il tasso di occupazione femminile è sotto il 50%, per cui l’Italia è penultima in Europa dopo la Grecia. A sua volta, in un circolo negativo, questo deprime la domanda di servizi educativi per l’infanzia, generando un equilibrio socialmente inefficiente, dove alla bassa offerta di servizi educativi per l’infanzia corrisponde una ridotta domanda.

Da qui il proposito del governo di lanciare un piano nazionale per aumentare e migliorare i servizi per l’infanzia con l’obiettivo di raggiungere in 3 anni il 60% dei bambini, con una copertura di almeno il 75% dei Comuni, estendendo la rete di nidi e di scuole dell’infanzia statali, comunali, paritarie che in Italia sono ca 35.000, strutture che Giancarlo Cerini aveva definito 35.000 punti di luce accesi sul futuro. 

Antonietta Centolanze Docente di tedesco distaccata dal 2015 presso l'Ufficio Ordinamenti dell'USR per il Piemonte; il mio impegno verte principalmente sull'istruzione degli adulti, in particolare sui percorsi di istruzione presso gli Istituti penitenziari, sul segmento zero-sei e sulla diffusione delle lingue straniere. Referente della Rete per l'inclusione della Città di Torino e formatrice su varie problematiche inerenti i bisogni educativi speciali.

 

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