L'ammaestratore di farfalle Il futuro nasce nel presente avendo origine nel passato.

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Tra gli obiettivi delle sei missioni del PNRR vi è quello di rilanciare l'autonomia scolastica perché, da più parti, è stato ravvisato un certo disallineamento tra ciò che la scuola produce e quello di cui ha bisogno la società, tra i saperi e le discipline insegnati e le competenze richieste dal mondo del lavoro.

L'azione che il Ministero dell'istruzione è chiamato a porre in essere, a legislazione vigente, è quella di prospettare una nuova mission della scuola che sappia cogliere le aspettative e le speranze di tutta la società, progettando un orizzonte culturale dove contenere e curvare gli input creati dalla globalizzazione per trasformarli in opportunità nel medio e lungo termine.

Attuare intelligentemente, costruttivamente, con lungimiranza e per il bene del Paese la normativa esistente, sostenuta economicamente, è la sfida etica affidata ai Dirigenti scolastici.

Il Regolamento dell'autonomia (DPR 275/99, novellato dalla L. 107/2015) contiene talmente "tanta autonomia" da far girare la testa se agito consapevolmente.

Gli articoli in esso rubricati permettono di creare la "scuola giusta" capace di plasmare, formare, educare e indirizzare le capacità di ogni allievo verso il bene comune, il progresso, il benessere, l'inclusione per creare una società più equa, emancipata e a dimensione umana.

Rivedere l'ordinamento e i curricoli scolastici attuali, modulati da una rinnovata consapevolezza dell'autonomia scolastica, consentirà di agire sui meccanismi di produzione dei saperi e delle competenze per rimuovere gli ostacoli al successo formativo.

I dirigenti tecnici di nuova generazione, dovranno avere la capacità di immaginare il futuro della Nazione programmando, a livello ministeriale, tutte le azioni per creare nuove professionalità capaci di dare slancio a tutti i settori dell'economia, al mondo dello spettacolo e dei beni culturali.

Dovranno essere il motore del cambiamento, portatori di novità e costruttori di opportunità. 

Per questo, bisognerà formare una nuova classe di Dirigenti scolastici "visionari", capaci di gestire la complessità, il caos e le anomalie che generano discontinuità. Efficaci nel dominare e guidare il cambiamento, rappresentando il fulcro dove poggiare la leva per rilanciare l'autonomia scolastica.

La vision del Dirigente scolastico, condivisa da tutta la comunità educante, formalizzata nell'atto di indirizzo ed esplicitata dal Collegio Docenti nel PTOF, dovrà costituire il "Patto con il territorio" che la scuola stipula con i players esterni per il raggiungimento del successo formativo di tutti degli studenti.

Formare capitale umano utile a sé stesso e all'intera collettività diventerà il compito principale del capitale professionale e sociale della scuola che, nella veste di capitale decisionale, è chiamato ad affrontare e risolvere situazioni sempre nuove e complesse le cui soluzioni spesso non sono facili ed evidenti a trovarsi.

A mio avviso, la formazione continua "cross-professionale" (rivolta ad insegnanti e dirigenti appartenenti ad ordini di scuola diversi), "intra-professionale" (rivolta ad insegnanti appartenenti allo stesso ordine di scuola) e "inter-professionale" (rivolta a tutto il personale scolastico dello stesso istituto) affiancata da una leadership democratico-adattiva orientata all'innovazione, rappresenteranno il motore per rilanciare l'autonomia scolastica.

Sostenere e rafforzare la comunità professionale, condividere la leadership, creare armonia sul posto di lavoro, coinvolgere e curvare tutti verso la realizzazione del successo formativo degli alunni, sono gli obiettivi che il Dirigente scolastico dovrà perseguire per rilanciare l'autonomia.

Dovrà porre la sua attenzione sulle emozioni che scaturiscono dal fare, dal creare, dall'essere utile agli altri. La sua comunicazione efficace deve produrre empowerment.

Sarà necessario anche rivedere, potenziare, migliorare e attualizzare tutti i curricoli scolastici di ogni ordine e grado, delle scuole pubbliche e private per formare i "costruttori di futuro".

Bisogna essere al passo con i tempi, vivere il presente, per proiettarsi nel futuro.

Per immaginare e costruire un futuro prospero per tutti occorrerà avere contezza dei bisogni e delle risorse degli altri non nell'ottica della concorrenza, dell'antagonismo e della sopraffazione, ma della collaborazione, dell'armonia, dell'inclusione e della pace.

Il potere che la legge attribuisce al Dirigente scolastico dovrà essere concretizzato in servizio, abnegazione, umiltà, capacità di donarsi, di realizzarsi negli altri e con gli altri, di fare comunità manifestando prossimità per creare relazioni di cura per gli studenti e le loro famiglie.

Il Dirigente, usando la moral suasion, dovrà operare con paradigmi condivisi e tangibili per accomunare, follare tutte le energie presenti nell'istituzione scolastica, per realizzare le aspirazioni e le aspettative di tutti per il benessere della collettività.

Per fare questo, la comunità scolastica ha bisogno di una leadership costruttiva e funzionale centrata sulle persone valorizzandone le risorse, capace di cogliere le trasformazioni economiche e politiche, pronta a rimodellare l'attività didattica per risolvere con coraggio le nuove complessità che le società liquide generano.

Le farfalle si ammaestrano con i fiori.

Vincenzino O. Saia Ha pubblicato sulla rivista scolastica online Magic-E-School gli articoli I Patti Educativi di Comunità per il contrasto alla povertà educativa e La partita da vincere. Per sé ha coniato il motto: Districare per Riorganizzare, Semplificare per Condividere.

 

 

 

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