Piano Scuola 4.0: “Ora c’è posto per la speranza”!!!

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Il PNRR, acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è il documento strategico che il Governo italiano ha predisposto per accedere ai fondi del programma Next generation EU (NGEU). Il 30 aprile 2021 l’Italia ha presentato alla Commissione Europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Piano, approvato il 13 luglio 2021, intende in sintesi:

  • rilanciare il Paese dopo la crisi pandemica, stimolando una transizione ecologica e digitale;
  • favorire un cambiamento strutturale dell’economia, a partire dal contrasto alle diseguaglianze di genere, territoriali e generazionali.

Con decreto del Ministro dell’istruzione n. 161 del 14 giugno 2022 è stato adottato il Piano Scuola 4.0, previsto dal PNRR quale strumento di sintesi e accompagnamento all’attuazione delle relative linee di investimento che intende fornire supporto alle azioni che saranno realizzate dalle istituzioni scolastiche nel rispetto della propria autonomia didattica, gestionale e organizzativa.

Un investimento da 500 milioni di euro provenienti dal PNRR è stato destinato per contrastare la dispersione scolastica in Italia.

 In Sicilia, Regione con alti livelli di dispersione scolastica, solo un terzo degli istituti ha potuto ricevere l’aiuto, per quanto riguarda il resto, comprese alcune scuole in quartieri con situazioni sociali delicate, è stato tagliato fuori poichè i criteri di distribuzione delle somme si sono basati sui risultati delle prove INVALSI di Italiano e Matematica che, tenendo conto dei livelli raggiunti, si connotano quale ‘dispersione implicita’. 

A essere escluse sono state anche scuole di primo ciclo e i centri di istruzione per adulti nonostante, purtroppo, la realtà scolastica nell’ambito della frequenza non goda ottima salute a causa della frequentazione bassissima e l’abbandono diffuso del ciclo d’istruzione. 

Ciò che succederà nei prossimi anni è difficile da prevedere, è risaputo che non si conoscono le professionalità che saranno richieste nei prossimi decenni poichè la tecnologia galoppa in maniera esponenziale e imprevedibile. Una cosa è certa: le basi teoriche sono imprescindibili ma devono connotarsi di sapere olistico in grado di muovere e sviluppare le skills che assicurano l’erudizione dell’Uomo in grado di percepire la realtà e reagire ad essa eticamente per il Ben-Essere collettivo e individuale.

 Occorre rigenerare saperi, opportunità, comportamenti e infrastrutture per ‘traghettare’ il mare della transizione culturale che ci investe globalmente: la Scuola tutta, motore e fucina del cambiamento, non può e non deve rischiare di lasciare alcuno indietro.   

Le risorse economiche del Piano Rigenerazione Scuola servono a colmare le disuguaglianze sociali ed educative che compromettono il futuro di bambini e adolescenti e assicurare pari opportunità; è, quindi, necessario che questi investimenti scongiurino il rischio di tagliare fuori comuni o scuole. Occorre costruire un percorso unitario che faccia sentire e sperimentare l’effettivo cambiamento creando spazi di protagonismo attivo di cittadinanza. 

Le scuole si rimboccheranno le maniche, come sempre, ma basta solo la buona volontà o si correrà il rischio di doversi accontentare perché si dovranno fare i conti con le risorse disponibili?

L’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile è un piano d’azione, sottoscritto il 25 Settembre 2015 da 193 Paesi per condividere l’impegno a garantire un presente e un futuro migliori al nostro Pianeta e alle Persone che lo abitano. 

Nell’Agenda viene espressa una visione integrata delle tre dimensioni dello sviluppo, economico, ambientale e sociale, strettamente correlate, basate su cinque concetti chiave: persone, prosperità, pace, partnership e pianeta, che richiedono una governance unitaria per la quale la Scuola, tutta la Scuola, promotrice di cultura e relazioni, è direttamente chiamata in causa.

L’approccio cognitivo alla realtà, fondato sulla ricerca per l’individuazione del problema che il rapporto con l’ambiente presenta, promuove l’azione da intraprendere in un’ottica interdisciplinare e la Scuola si è sempre adoperata a stabilire un legame diretto tra l’uomo e la realtà sociale, politica ed economica per la formazione del cittadino attivo, capace di contribuire al miglioramento della Società.

La cooperazione e l’educazione allo sviluppo e alla mondialità per un mondo più equo, solidale e sostenibile, attraverso la promozione di un’economia del bene comune basata sui valori del rispetto dei diritti umani, solidarietà, giustizia, responsabilità ecologica e democrazia, costituiscono una seria dimostrazione che “Ora c’è posto per la speranza” (Greta Thunberg).

Frandina Rosaria, Abilitazione alla Vigilanza nelle Scuole Elementari; Laurea in Lettere, Master. Insegno dall’anno scolastico 1982/83 con spirito di servizio, consapevole che ogni emozione, parola o gesto possono arricchire o depauperare l’azione educativa.

 

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